Dopo Pio XII viene eletto papa, il 28 febbraio 1958, il patriarca di Venezia Angelo Giuseppe Roncalli.
Tutti pensano ad un pontificato di transizione: nessuno immagina che il nuovo papa, Giovanni XXIII eletto all’età di 77 anni possa fare grandi cose.
Immaginate che solo tre mesi dopo la sua elezione, e precisamente il 25 gennaio 1959, annuncia ai cardinali la sua volontà di convocare un concilio ecumenico, lasciando tutti sorpresi.
Nelle intenzioni di Giovanni XXIII il concilio deve essere pastorale, finalizzato cioè all’aggiornamento della Chiesa.
Aprendo il concilio il Papa dichiara che il rinnovamento della chiesa deve avvenire nel solco della dottrina sociale, fedele all’immutabile Vangelo di Gesù Cristo.
Questo significa che l’aggiornamento non ha come modifica la modifica della dottrina, quanto piuttosto la modifica delle modalità con cui essa viene presentata.
L’11 aprile 1962 con una solenne processione di 2540 Vescovi provenienti da tutto il mondo.
È un evento straordinario a cui partecipano come osservatori anche alcuni rappresentanti della Chiesa anglicana, della Chiesa Ortodossa e delle diverse Chiese protestanti
A causa della morte improvvisa di Giovanni XXIII il Concilio viene portato a compimento dal suo successore da Giovanni Battista Montini diventato papa col nome di Paolo VI.
Il Concilio che rappresenta una nuova primavera nella vita della Chiesa, una nuova Pentecoste, si caratterizza per la sua natura pastorale: non definisce nuove verità di fede, ma affronta i problemi e le urgenze del tempo.
Il tutto si concretizza con l’elaborazione di sedici documenti: si tratta di 4 costituzioni, 9 decreti e 3 dichiarazioni.
Le quattro Costituzioni, documenti fondamentali del Concilio sono:
- La Sacrosantum Concilium sulla riforma della liturgia, per una consapevole e attiva partecipazione di tutti i battezzati alle varie celebrazioni, soprattutto della Messa.
- La Lumen Gentium sull’identità e la missione della chiesa, nel desiderio che la luce di Cristo, illumini il mondo con l’annuncio del Vangelo.
- La Dei Verbum sull’importanza della Bibbia per mettere la Parola di Dio al centro della vita cristiana e far sì che diventi continua fonte di crescita della fede in Gesù Cristo.
- La Gaudium et Spes sul rapporto della Chiesa con il mondo contemporaneo, per renderla sempre più a servizio dell’uomo in un clima di dialogo e accoglienza.
Tra le varie iniziative promosse dal Concilio ha avuto particolare rilevanza la riforma della liturgia eucaristica: dalla lingua in latino si è passati alle lingue nazionali, affinché la Messa possa essere compresa e partecipata in modo consapevole da tutti i fedeli.
Il Concilio Ecumenico Vaticano II fu chiuso l’8 dicembre 1965 da papa Paolo VI
Il Concilio ha invitato a leggere i segni dei tempi alla luce della Parola di Dio, mostrando il volto di una Chiesa aperta al mondo, per elevare il tasso di umanità.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la Pastorale Scolastica