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Il cinema è sogno, magia, curiosità: in libreria “Come in un film” della giornalista Anna Giammetta

Un percorso leggero ma ricco di spunti, tra location, festival, musei, ricette cinematografiche, citazioni e scorci del nostro Paese che sono diventati protagonisti silenziosi di film che si fanno ricordare: può essere definito così Come in un film. Viaggio nell’Italia ispirata al cinema” (Altrimedia Edizioni) il libro d’esordio della giornalista Anna Giammetta presentato ieri pomeriggio a Matera nel cinema “Il Piccolo” da Gabriella Lanzillotta, direttrice editoriale di Altrimedia Edizioni, e dai giornalisti Vito Bubbico e Franco Martina, di Giornalemio.it.

Come in un film è un itinerario tra luoghi, emozioni, curiosità e pellicole che hanno reso l’Italia un grande set a cielo aperto, dalla città dei Sassi a Roma, da Napoli a Trieste, dalle isole del Sud alle città del Nord.

È una guida dettagliata con capitoli strutturati come episodi, titoli di testa, battute che “di copione in copione” diventano il filo narrante di un’Italia attraversata da un lungo e immaginario red carpet e da set e macchine da presa ovunque.

Ogni capitolo si apre con una citazione, un dialogo cult e si chiude con una Cinecuriosità

Cosa ti ha spinta a scrivere Come in un film?
“Consentimi una battuta: più che “spinta”, mi ci sono ritrovata praticamente già dentro le pagine del libro, dopo aver preso piena consapevolezza, grazie al mio lavoro quotidiano all’Ufficio Cinema del Comune di Matera (dove l’Autrice lavora dal 2016, ndr), dell’attenzione che la gente ha per le produzioni cinematografiche e per i luoghi dove sono ambientati i film. Ricevo spesso in ufficio e-mail o telefonate da turisti che, dovendo programmare un viaggio a Matera, chiedono esplicitamente che film si stia girando in città e se sia possibile visitare il set.
Inoltre, essendo una viaggiatrice accanita (pensa che in casa mi chiamano “la girandolona”), mi capita che ogni volta che visito un posto nuovo trovo sempre uno spunto per scrivere un articolo legato al cinema. E quello spunto mi fa fare sempre sogni pindarici, come quello – ad esempio – di condividere parte del mio bagaglio di conoscenze con altri curiosi come me.”

Nel tuo libro, un posto di rilievo lo occupa Matera. Per il tuo lavoro, sei in prima linea quando deve essere girato un film nella città dei Sassi. Puoi svelarci qualche curiosità?

“Il mio lavoro, seppur abbia una parte molto burocratica fatta di permessi e autorizzazioni, è comunque estremamente stimolante, perché ti permette di conoscere il progetto che c’è a monte delle PEC e delle marche da bollo. Quando una produzione – grande o piccola che sia – contatta l’ufficio per un primo approccio amministrativo, è il momento in cui mi commuovo di più. Sembra paradossale, perché in realtà potrebbe sembrare più emozionante il momento conclusivo, ma sapere che quell’idea prenderà corpo nella città in cui abito, porterà beneficio a molte persone e la sua immagine entrerà nelle case di tanti italiani, o farà il giro del mondo, mi entusiasma molto. È un momento che mi galvanizza proprio.
Il rovescio della medaglia è che, essendo giornalista, vorrei subito dare notizia, scrivere di progetti, tempistiche, attori, registi… ma quando la produzione chiede riservatezza – pena la buona riuscita del progetto – puoi immaginare la mia “sofferenza” nel dover rimanere in silenzio.”

Tra i tanti approfondimenti necessari per la stesura di Come in un film, qual è quello che ti ha particolarmente colpita?

“Più che un singolo approfondimento, mi ha colpito prendere consapevolezza di come il cinema, in generale, racchiuda inevitabili interconnessioni. Faccio un esempio: non puoi parlare di un film senza parlare della colonna sonora, oppure dei costumi di scena, dei make-up artist o ancora degli effetti speciali. Eppure, per ogni argomento si possono sviluppare svariati approfondimenti. È ciò che ho cercato di fare anche nella guida, in cui è possibile conoscere l’Italia non solo attraverso i festival del cinema o gli eventi dedicati, ma anche attraverso musei, ristoranti, libri, alberghi, eccetera. Perché ognuno di questi luoghi e contesti produce nuove narrazioni.”

Qual è il tuo rapporto con il cinema?

“Il mio rapporto con il cinema è un po’ alla Rossella O’Hara: ho un approccio romantico e sentimentale.
Per me il cinema è sogno, magia, curiosità. Amo andare a vedere un film e mi piace l’atmosfera di una sala cinematografica. Mi affascina l’idea del cast, il lavoro sinergico tra le tante professionalità che si uniscono per realizzare un film. Per quanto riguarda i generi, invece, non li amo tutti. Ad esempio, non guardo volentieri i film horror, mentre – nonostante l’età – adoro i film d’animazione: ricchi di colori, bei messaggi e tanta fantasia. Per me non è Natale se non vado a vedere un film della Walt Disney.”

Chi ti piacerebbe leggesse Come in un film?

“Mi piacerebbe che a leggere il mio libro fosse un lettore curioso. Un lettore che si ritrovi nel mio viaggio, ma che abbia ancora tanta voglia di partire per nuove esperienze. Soprattutto, mi piacerebbe che sorridesse leggendo il mio libro. Perché abbiamo così tanto bisogno di leggerezza.”

L’Autrice, giornalista pubblicista, è laureata in Scienze della Comunicazione Pubblica, Sociale e d’Impresa, dedica un po’ del suo tempo libero al volontariato e ha un debole per il mondo dell’Associazionismo. Collabora con Giornalemio.it, il blog Amichesiparte e fa parte del Constructive Network per il Giornalismo Costruttivo. Ama viaggiare, partecipare ai festival e si diletta ai fornelli.

Rossella Montemurro

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