Un giorno un alunno mi chiese: “Professore, ma è vero che esistono i Sacramenti della guarigione?”
Per prima cosa chiariamo che i Sacramenti della guarigione sono un dono di Cristo, medico dell’anima e del corpo.
Essi sono due: la Confessione e l’unzione degli infermi.
Il primo: la Confessione o Penitenza è il sacramento che perdona i peccati e riconcilia con Dio.
Ricordate quando Gesù aveva detto alla donna peccatrice? “I tuoi peccati sono perdonati”, mentre ai farisei aveva risposto: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”.
La Confessione o Penitenza è il sacramento del perdono, che Gesù Cristo donando il suo spirito, concede a coloro che hanno peccato dopo il battesimo.
Questo sacramento è stato istituito la sera di Pasqua, qua do Gesù apparve agli apostoli e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro cui perdonerete i peccati saranno perdonati”.
Questo significa che essere cristiani non significa essere perfetti:il cristiano è chiamato a ricominciare ogni giorno da capo, confessando i propri peccati, lieto e fiducioso nell’amore misericordioso del Padre.
Il sacramento della penitenza, il cui ministro può essere il vescovo o il sacerdote, ridona la vita spirituale ai cristiani, morti a causa del peccato.
Ma che cosa è il peccato?
Il peccato è l’adesione al male, una rottura con Dio che genera la morte, cioè la perdita della grazia.
Questo significa che il cristiano ha bisogno di essere rigenerato dal perdono.
Un perdono che ridona la grazia: lo spirito di Cristo nella propria vita.
Ecco perché è necessaria l’ammissione della colpa: “Padre ho peccato verso il cielo e davanti a te”.
Il secondo: l’unzione degli infermi.
Quando io ero bambino, questo sacramento veniva chiamato “estrema unzione”, perché veniva data solo in fin di vita.
Il sacramento dell’unzione degli infermi dà sostegno nella malattia.
Ricordate quando Gesù disse: “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”.
Leggendo il Vangelo notiamo che sono descritti vari episodi in cui Gesù offre sollievo a coloro che soffrono.
Nel vangelo di Marco leggiamo anche che i discepoli, inviati da Gesù, “Ungevano con olio molti infermi e li guarivano”.
Questo sacramento viene conferito ai cristiani seriamente ammalati o debilitati dall’età.
Sicuramente dona la grazia di unirsi a Cristo sofferente e di trovare conforto e sollievo nel dolore.
L’apostolo Giacomo scrive: “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati”.
E ricordate che la grazia speciale dell’unzione degli infermi può avere come effetto anche il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale, nonché la preparazione per il passaggio alla vita eterna.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica