Margot Highsmith, una giovane attrice, soffre di analgesia cognitiva: è insensibile al dolore. Ma questo, leggendo Ho paura che ti interessi il mio dolore (E/O, traduzione di Silvia Montis) di Stephanie La Cava, si scopre solo dopo la metà del libro. Prima, ci sono episodi e flashback narrati in prima persona da Margot, innamorata di un uomo molto più grande (“il regista”, un amante narcisista e manipolatore che dovrebbe farle da mentore), una relazione sbilanciata che non la fa star bene e dal quale sta scappando. Da New York raggiunge la casa abbandonata di una sua amica, nel Montana, dove spera di ritrovare se stessa. Figlia di genitori famosi, una coppia di punk-rocker che ben presto hanno diviso le loro strade sia affettive sia lavorative – Rose, la madre, è andata via con un altro uomo – Margot ha sempre vissuto come ingombrante il successo dei suoi. A crescerla è la nonna, Josephine, ossessionata dal controllo e gran dama dello show business e purtroppo anche lei, proprio come Rose, incapace di slanci d’amore nei confronti della piccola. Ecco che la bambina le prova tutte per ricevere attenzioni e uscire da quella bolla di anaffettività nella quale è stata suo malgrado relegata. Qualche taglio, qualche pericoloso tentativo di subire scosse elettriche: la sua è un’infanzia border line, a tratti distorta, atipica e senza dubbio amplificata dallo stile audace di Stephanie La Cava.
In Montana Margot si isola nei boschi, trovando per la prima volta riparo dagli occhi del mondo. È qui che, in un cimitero, incontra un uomo dal passato oscuro, un medico caduto in disgrazia capace di dare finalmente un nome al disturbo con cui convive fin da bambina: può essere che le ferite che Margot si è inflitta emotivamente siano un grido d’aiuto per il dolore fisico che non prova?
Margot è un personaggio contorto, forse un anche un po’ disturbante. Di certo, è una ragazza problematica descritta alla perfezione da una penna graffiante come quella di LaCava
Stephanie LaCava (1985) è autrice di An Extraordinary Theory of Objects e del romanzo The Superrationals, pubblicato nel 2020. Ha collaborato con Vogue America, The Believer, The New York Review of Books, Harper’s Magazine, Texte zur Kunst e The New Enquire. Nel 2016 ha fondato Small Press, una casa editrice indipendente che pubblica opere in traduzione e opere illustrate per bambini e adulti. Vive e lavora a New York.
Rossella Montemurro