È tutto pronto a Grassano per accogliere, sabato 13 gennaio, i vincitori della 25esima edizione del “Premio letterario nazionale Carlo Levi”, organizzato dal Circolo culturale Nicola Panevino e dal Comune di Grassano.
Tra i riconoscimenti che verranno assegnati quello a Massimo Cacciari, scrittore, docente, filosofo e politico.
La manifestazione si svolgerà nell’Auditorium comunale, dalle 17, in Via Capitan Pirrone n. 1. Alle 16 la visita ad alcuni dei luoghi leviani, in Corso Umberto I, in particolare nell’ex Locanda Prisco, che ospitò Levi durante il confino, e nel vicino Palazzo Materi, dove il Maestro Francesco Artese illustrerà una delle scene del suo presepe monumentale che richiama Levi e la civiltà contadina.
Il Circolo Panevino, costituito da don Pierino Dilenge nel 1974 per ricordare il magistrato di origine lucana ucciso in Liguria dai nazisti, per la 25esima edizione del Premio letterario ha ritenuto opportuno introdurre una novità: dare la possibilità ad un altro luogo leviano, Grassano, di ospitare la manifestazione. Un’idea che si è realizzata grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale di Grassano guidata dal sindaco Filippo Luberto.
Così Carlo Levi ritorna nel paese che, insieme ad Aliano, gli fu caro e che con tanta suggestione descrisse nel suo romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”: “Bianco, in cima ad un alto colle desolato, come una piccola Gerusalemme immaginaria nella solitudine di un deserto”.
Il Premio letterario Carlo Levi assegna così i riconoscimenti della 25esima edizione. La giuria presieduta da Raffaele Nigro consegna un Premio Speciale a Massimo Cacciari per il suo saggio “Paradiso e naufragio”, edito da Einaudi nel 2022.
Per la Saggistica nazionale il riconoscimento va a Irene Malcangi e Francesco De Martino per il volume “Guida ai dipinti murali di Mario e Guido Prayer (1924) nell’aula magna del Palazzo Ateneo di Bari”, pubblicato da Schena Editore.
Per la narrativa nazionale, la giuria premia Renato Minore e Francesca Pansa per il libro “Ennio l’alieno-I giorni di Flaiano”, edito da Mondadori.
Piera Carlomagno, con il romanzo “Il taglio freddo della luna”, Solferino editore, si aggiudica il premio della sezione narrativa Basilicata.
Per le tesi di laurea, il premio va a Carmine Michele Tafuro con “Carlo Levi e la questione meridionale: il mondo contadino in Cristo si è fermato a Eboli” (Università La Sapienza).
La giuria del Premio letterario, inoltre, ha ritenuto di segnalare, per la saggistica regionale, il volume di Raffaele Pontrandolfi e Adriana Raguso dal titolo “Architettura rurale e Novecento/I borghi di Matera nel contesto italiano e internazionale”, edito da Magister, mentre per le tesi di laurea, la giovane Angela Grassano con la tesi “Un paese di galantuomini-La rappresentazione della borghesia in Cristo si è fermato a Eboli” (Università della Basilicata).Premio speciale a Marina Berardi, antropologa visuale, ricercatrice dell’Università della Basilicata, fotografa, per il suo lavoro nel campo del patrimonio immateriale e materiale, dello spopolamento e della cultura materiale.