In questi giorni che stiamo assistendo a storie di femminicidio, vorrei proporvi di riflettere sul tema “Gesù e le donne”.
Voi immaginate che i nomi propri femminile che troviamo nei Vangeli sono pochissimi, anche se sono tante le donne menzionate.
Secondo uno studio di Andrea Lebra, pubblicato su “Settimana News” del 2.11.2020, le figure femminili sono presenti nella seguente percentuale:
- Nel Vangelo di Luca il 40%
- Nel Vangelo di Marco il 30%
- Nei Vangeli di Matteo e di Giovanni il 25%
È inutile dire che il rapporto tra Gesù e l donne è di un profondo rispetto, ma soprattutto non coincidono con le consuetudini ella società del suo tempo.
È bello soprattutto notare come Gesù “vede” e “partecipa” alle sofferenze delle donne.
Vi ricordate la resurrezione del figlio unico della vedova di Nain raccontato da San Luca?
Vi ricordate ancora del racconto della guarigione della donna curva raccontato sempre da San Luca?
Queste donne non hanno nome, forse per le condizioni delle donne ebree di quel tempo, però una cosa è certa: Gesù restituisce dignità alla donna.
Gesù restituisce alla donna il diritto ad esistere come soggetto libero che può vivere in pienezza il suo essere “figlia di Abramo”.
Nei Vangeli (Vangelo di San Marco 7,24-30 e Vangelo di San Matteo 15, 21-28) è una donna straniera a mettere in crisi Gesù.
Gli Evangelisti puntualizzano che questa donna non solo era greca, ma anche pagana.
In un primo momento Gesù dichiara di non poter fare nulla per lei, ma di fronte alla sua insistenza, ma soprattutto in presenza della fiducia che la donna pone, Gesù accetta di “cambiare idea”: il suo Vangelo non è riservato ai solo credenti di Israele, ma a tutto il mondo.
Che dire poi di quella grande ed intensa conversazione teologica tra Gesù e la donna samaritana che leggiamo nel Vangelo di San Giovanni (4, 1-42).
È un dislogo vivace, al termine del quale la donna capisce di essere in presenza di un autentico profeta.
La donna ne approfitta per porgli una domanda: “Dove adorare Dio?”
La donna che sembrerebbe soddisfatta della risposta, si spinge oltre e pone un’altra domanda sulla venuta e sull’identità del Messia.
La risposta di Gesù la sconvolge fino al punto di lasciare la brocca vicino al pozzo di sentire il desiderio di andare in città per raccontare a tutti di avere appena incontrato un uomo che potrebbe essere il Messia.
Che bella fotografia!
Una donna straniera, con una situazione matrimoniale non regolare diventa la messaggera del Vangelo di Gesù.
Nicola Incampo