Si è chiusa il giorno 29 aprile 2022 presso la Chiesa Materdomini in Piazza Vittorio Veneto, e Spazio Abitare Canario in via Bruno Buozzi 10, l’esposizione “Frammenti di donna”, a cura di Maria Catalano Fiore e Marcella Gravela, con la collaborazione dell’Istituto Diocesano per il sostentamento del Clero e di Abitare Canario Arredamenti.
Il progetto espositivo non si esaurisce qui. La mostra è stata spostata presso il Museo Civico Archeologico, Piazza Benedetto XIII, del Comune di Gravina in Puglia, città natia dell’artista, dove sarà visitabile fino al 25 maggio 2022, grazie alla collaborazione del Direttore dott. Giuseppe Loviglio.
In esposizione più 20 opere di Roberto Capriuolo, un artista pugliese giovane, ma già con un cospicuo curriculum di esposizioni, recensioni e pubblicazioni, vincitore del Premio “Filippo Pugliesi” Agenzia Treccani a Arte di Puglia nel 2021, partecipa nel 2020 con “Contraccademia” alla mostra permanente presso la chiesa S. Teresa dei Maschi a Bari, nel 2019 alla VII edizione della “Biennale D’Arte contemporanea Italiana” di Lecce.
Una mostra sulle le donne, opere di denuncia di donne al limite, maltrattate, vilipese, donne madri e figlie, donne bambine. Roberto Capriuolo appare profondamente attratto dalle figure femminili, che siano donne o dee incarnate, e soprattutto dai loro occhi. Potremmo utilizzare fiumi di inchiostro sul significato degli occhi nell’antico Egitto, attraversando la Grecia Classica, Roma, i suoi aspetti e significati profondi nel mondo Bizantino e poi Alto Medioevale; fino al Rinascimento, come strumento per attrarre il fruitore dell’opera, e poi all’arte Moderna e contemporanea. Roberto Capriuolo compie una operazione quasi di raccolta di tutti questi indizi, modi, espressioni per offrire un suo linguaggio, e si serve per questo di materiali e tecniche differenti.
Non solo immagini, ma anche sculture compongono l’originale percorso espositivo che attraverso un cammino frammentato e ricco di sospensioni induce a confrontarsi con le profonde riflessioni dell’autore e con le molteplici sfaccettature delle sue opere. Il suo allestimento è un continuo working progress, nuove opere si aggiungono nella esposizione al Museo Civico di Gravina, dove il visitatore è chiamato ad interagire con l’artista in un gioco interpretativo alla scoperta di opere senza nome, e così nelle tappe successive in progetto.
Numerosi i visitatori di questa prima esposizione, i turisti e la gente del posto hanno apprezzato l’intero percorso narrativo. Le dediche raccolte nel “quaderno delle presenze”, scritte da visitatori italiani e non, rivelano suggestive impressioni suscitate dalle opere nell’osservatore.
Alcune tra le tante:
“Mi è stato insegnato che devo combattere contro il tempo di un click per far conoscere la mia arte e sono felicissima di aver spento il telefono per un attimo ed essere entrata qui. Apprezzo il tuo stile, il tuo impegno, empatia e cratività. Fantastico. Ciralie”
“Esperienza emotiva molto forte. L’artista ti porta con se nel suo mondo che riesci a vivere a pieno..”
“Arte viva e forte, non basta fermarsi a guardarla, bisogna osservarla intensamente ..”
“Un’originalità che non si trova facilmente e che sa stupire!
Questa mostra sarà un bel ricordo della nostra visita a Matera..”
“Ogni donna ha una sua storia da raccontare e un mistero da svelare! Questa mostra è un percorso dentro le storie e tutte insieme tracciano un’infinita scoperta…”