A volte penso che la Vita sia come una torta di compleanno di un bimbo gioioso. Il suo sguardo incredulo a vederla con la panna, le candeline accese, tra le forti e sicure mani dei genitori, mentre un coro festante intona il classico “tanti auguri a teeee”, è magico; quello sguardo è linfa vitale, è energia pura… Poi spegni le candeline e inizi a dividere la torta con tutti quelli che ami e con tutti quelli che ti vogliono bene… E allora continuo a pensare: “Così è la Vita, fatta di tante fette: la famiglia, l’amore, il lavoro, gli amici…”
Il bello è che la grandezza delle fette cambia mano mano che cresci, cambia mano mano che cambi tu o che qualcuno o qualcosa sceglie per te, vittima inconsapevole di ciò che ti accade intorno…
Ti tolgono il lavoro e aumenta lo spazio per gli amici, ti tolgono l’amore è aumenta lo spazio per il lavoro…
E continuo a pensare che in fondo la vita è questo: adattarsi al mutare delle condizioni attorno a noi, delle circostanze fortuite che ti impongono mutamenti che sei costretto a subire.
Ma cosa accade quanto ti tolgono la famiglia, gli affetti e il lavoro? E penso alla corazza dei Cavalieri, penso all’essere ascetico dei monaci tibetani…
E penso al senso della vita…
E capisco che in fondo la vita è un’emozione e che la vera violenza è consentire che ti impediscano di provare emozioni.
Riprendo la corazza e riparto, magari non di slancio come vorrei, ma anche il più lungo dei viaggi inizia con il primo passo…
Allora è decisamente meglio non pensare, è decisamente meglio vivere!
Valete