La ricchezza delle figure e delle sculture, la cura dei particolari, i colori brillanti nei quali predomina il celeste, l’attenzione ai dettagli: è in questo mix il segreto del bozzetto vincitore del bando per la costruzione del carro trionfale per la Festa della Bruna 2025, firmato per la seconda volta consecutiva dall’artista materana Francesca Cascione. Il bozzetto è stato presentato in mattinata a Matera nella Basilicata Cattedrale alla presenza di mons. Pino Caiazzo che dal prossimo 16 marzo guiderà la Diocesi di Casena-Sarsina.
“Sono molto felice, anche perché questo è un anno importantissimo, l’anno Giubilare, e ci tenevo tanto. Darò il massimo anche questa volta, affiancata dalla mia famiglia – il mio compagno, mia mamma, mio figlio e mia sorella. Mi auguro di migliorare rispetto al 2024, sicuramente c’è più consapevolezza”, dichiara l’artista.
Il tema è «”Mio Signore e Mio Dio”, tu mia Speranza (cfr. Gv20, 19-31)», un passo evangelico che richiama l’incredulità di San Tommaso. Un tema, spiega Franco Moliterni, responsabile del settore Cultura dell’Associazione Maria SS. della Bruna, “molto moderno, perché oggi come oggi c’è un certo allontanamento da quelli che sono i valori del trascendente. Al di là del credo, parlo in generale, è un aspetto importante, è una necessità dell’animo umano, quello di credere nel Trascendente. Nel caso specifico il brano è veramente stupendo in quanto descrive l’uomo contemporaneo e la situazione che sta vivendo, il bisogno della pace. Dal Vangelo, il Cristo, quando appare nel cenacolo ai discepoli impauriti, la prima cosa che dice è: “Pace a voi”, e lo ripete anche quando è presente San Tommaso. La pace è collegata a un altro tema importante: nel brano che riguarda il perdono, Gesù Cristo dice: “A chi perdonerete saranno perdonati i peccati”. Analizziamo questo discorso lasciando stare per un attimo l’aspetto prettamente cristiano: parliamo di un perdono necessario come riconciliazione nell’ambito dei rapporti familiari, sociali e del rapporto tra le nazioni. Se non c’è questo atteggiamento, – precisa Moliterni – questa predisposizione a mettere da parte i motivi del contendere e della lotta, non usciremo più da una simile impasse. Abbiamo bisogno proprio di questi due elementi, pace e perdono”.
“Per noi cristiani la speranza non è un concetto astratto ma ha il volto e il nome di una persona in carne e ossa, Gesù di Nazareth, il figlio di Maria”, sottolinea Don Francesco Di Marzio, delegato arcivescovile. “Essere uomini e donne di speranza in questo tempo così complesso è difficile, significa accogliere il messaggio della speranza, il messaggio di Gesù che è un messaggio universale di fraternità, solidarietà e accoglienza reciproca. Se manca tutto questo, la speranza è un concetto vuoto. Il 2025, poi, è un anno speciale – conclude Don Francesco – l’anno del Giubileo, per cui essere pellegrini di speranza significa incarnare nella nostra vita la logica delle beatitudini, delle opere di carità spirituali e corporali, perché la speranza si incarna nella nostra vita nella misura in cui siamo costruttori di pace, di bene e di quella speranza che mai viene meno”.
A colpire la Commissione (presieduta dal Prof. Amerigo Restucci e composta da Suor Maria Roversi, Prof.ssa Chiara Rizzi, Dott. Fabrizio Perrone e Sig. Giovanni Dell’Acqua con il coordinamento della Notaio Brunella Carriero), come spiega il dott. Perrone, è stata “l’aderenza al tema e soprattutto i colori che sono davvero brillanti, una peculiarità dei carri della Bruna. A vincere non poteva che essere un carro vivace, pieno di figure e di sculture, come quello della Cascione, che valorizzano il manufatto artistico”.
Nella categoria “Costruttori” al secondo posto si è classificato Valentino Didio mentre nella “Amatori” il primo posto è stato assegnato a Giovanni Bruno, secondo a Maria Paolicelli, terzo posto Emanuele Taratufolo. Gli altri bozzetti sono stati realizzati da Katia Mancusi, Valeria Noviello e Dario Giancipoli.
Con la presentazione del bozzetto vincitore si è entrati nel vivo della 636esima edizione della Festa: “Quello di oggi è il primo appuntamento che dà l’avvio ai festeggiamenti del 2025. – ha affermato il dott. Bruno Caiella, presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna – Ricordiamoci però che l’attività dell’Associazione non si ferma mai. È un dato inconfutabile, gli eventi abbracciano l’intero anno con progetti per i quali lavoriamo assiduamente. L’Associazione ha il compito di attuare quello che stabilisce lo statuto, quindi far conoscere e promuovere le iniziative e lavorare su progetti che puntino ad ampliare l’importanza, la conoscenza e l’esistenza della nostra Festa. Una Festa che, senza presunzione, è una delle più importanti dell’Italia meridionale”.
Nel corso della mattinata si è svolta una breve esecuzione musicale affidata al trio Larato composto da Alberico alla zampogna e dai suoi figli Giuseppe all’organetto e Guglielmo al tamburello.
Rossella Montemurro