Un documento finalizzato a favorire la pratica sportiva, lo sviluppo psicofisico delle ragazze e dei ragazzi, e soprattutto che combatte le discriminazione di genere. E’ stato siglato domenica mattina a Palazzo Malvinni – Malvezzi, a margine del convegno “Donne e...
In una città, Matera – in cui il Pane è quasi una divinità, una icona identitaria di bellezza e bontà indiscutibili, mi emoziona parlarne! Esordisce così Antonella Pagano. “Pensare e vedere che l’”Alfabeto del Pane” dal profumo del pane appena sfornato sia passato alle pagine d’un libro -editato da Kinetès, spin off dell’Università del Sannio e Centro Studi, mi sembra incredibile. A qualche anno dacchè prima che Matera celebrasse la sua elezione a Capitale Europea della Cultura lo realizzai e lo posi su uno degli altari della Chiesa del Purgatorio, in via Ridola, per un mio rito che durò quattro giorni con tema i pensieri e le opere di San Francesco d’Assisi, ha poi continuato a viaggiare dentro le mie performance poetiche e teatrali; in questo 2025 accade che la farina sia arrivata dall’ antico mulino situato nel bosco sannita che dagli ultimi due anni ha ripreso a molire grani antichi, che l’hanno impastata e ricamata le mani calde e sapienti d’una donna e che un’altra donna l’ha narrata, stavolta si tratta proprio di me, si, ho raccontato della farina divenuta alfabeto. L’ho fatto nel nome di tutti i territori fisici e dell’anima -quelli per i quali occorre una peculiare esplorazione–, in tal segno ne ho fatto lo scrigno di sillabe poetiche, in prosa e in musica. Nessuna retorica, pensi al termine: Pangea, Pan-Gea: tutto e Terra…, e poi pensi al termine Pane. Stessa radice: pan! Pan= tutto, Gea= terra – tutta la terra è accomunata da un cibo semplicissimo: il Pane, stessa radice: pan! Tutta la terra è accomunata dal genere umano, un unico genere, come il pane: bello nelle sue varianti! Una semplice ragione per essere Uniti e in Pace! Un semplice impasto d’acqua e farina, un po’ di sale (la sapienza che dicevano le nonne) il lievito e… si è uniti tutti, tutti sfamati con lo stesso semplice impasto! Tutti! Il pane con i suoi tanti nomi e ogni donna e uomo con il suo proprio nome. Elucubriamo infinitamente e, invece, tutto è così straordinariamente semplice! Come vede si tratta di un mio percorso…dopo l’Alfabeto di Terra -realizzato sui calanchi lucani già molti anni fa e che si può vedere in you tube- tempi in cui nessuno s’accorgeva dei calanchi e di quanta poesia fossero portatori- filmato che arrivò al podio dell’International Film Festival di Fano; sono arrivate le Pagine d’acqua, le Parole di seta con i miei Libri d’Artista e le Sillabe innamorate, un cammino vissuto profondamente attraverso cui il mio sguardo intrecciato al pensiero poetico è approdato al territorio dell’Alfabeto di Pane; “un pane bello e buono” che nutre corpo e anima. Il pane! Il pane nutre l’umanità dal 1200 a.C. e accarezza l’anima allorchè la cultura di farne anche opera d’arte celebra la bellezza insieme alla bontà; … che l’ignoranza emozionale chiede Bellezza in un tempo in cui più che la bruttezza è la rozzezza a dilagare. Capilettera di PANFRAGRANTE possono ispirare belle parole – parole buone come il pane, per l’appunto – che, a loro volta, ispirino belle azioni. PANALFABETARE, uno scrigno di bellezza emozionale e bontà nutrizionale. Un libro che fa guardare al Pane con occhio poetico…e anche politico, atteso che il Pane mette d’accordo, mette insieme, è comune a tutti i paesi, le città e le regioni italiane, pur nelle varianti creative e gustative, lo ritroviamo in tutti i continenti e accomuna tutte le nazioni europee perchè -almeno col PANE – il continente, il grande territorio, possa esistere e dirsi: EUROPA. E così il 1° marzo sono stata all’anteprima della II Edizione Nazionale del Festival del Lavoro Creativo & Culturale RaRo – ideato ed organizzato dall’impresa culturale e centro di ricerca Kinetès. Un’intera giornata di studi e approfondimento dedicata al tema le “Danze Magiche tra Antichità e Tradizione”, quale forma di viaggio metafisico nella cultura antropologica, etnomusicologica, etnocoreologica ed etnografica di antichi rituali coreutico-musicali”. Come dice la Prof.ssa Rossella Del Prete-storica ed esperta di governance del patrimonio culturale- “è viaggiare attraverso diverse culture, diverse usanze, diversi linguaggi e diversi modi di pensare che valorizza e rafforza la propria identità culturale e recupera, potenziandolo, il legame profondo che esiste con gli individui che popolano luoghi e paesaggi antichi e contemporanei, contribuendo alla conoscenza e alla promozione dei territori. Partendo dalla ricerca storica – primo e imprescindibile tassello della filiera della cultura – ricercatori, musicisti, danzatori e poeti incontreranno gli operatori e i progettisti culturali, dialogando, tutti insieme, sui ritmi della crescenza, con una delle arti più antiche del mondo: l’Arte Bianca…bella e buona come il pane -come ama sempre dire la Pagano allorchè parla del suo Alfabeto di pane ”.