Pronti a lasciarvi travolgere dal rock alternative di DeaR? Se accettate la sfida, dovere ascoltare “DeaR Tapes” (Music Force e con distribuzione Egea), un triplo compact-disc contenente materiale inedito, demotapes a volte inutilmente presentati a case discografiche, realizzato tra il 1981, anno in cui a quattordici anni iniziò a comporre musica e testi, e il 1990; e rimasto, pertanto, su decine di cassette nei suoi cassetti di casa.
DeaR (nome d’arte di Davide Riccio, dalle sue iniziali pronunciate in inglese) cantante, compositore, musicista polistrumentista e scrittore di Torino, si è cimentato in un’impresa ardua: ha recuperato nastri dall’usura impietosa del tempo, digitalizzando tutto: “La decisione di pubblicarne una selezione, nonostante le molte imperfezioni, – spiega – è dipesa dal bisogno personale di dare a quei lavori una possibilità di esistere, anche se per pochissimi, e magari un po’ di sopravvivermi e trovare l’altro da me. Illusione forse utile per aiutarmi ad andarmene, quando sarà il momento. E, magari, diranno anche qualcosa di “documentario” sulla prima epoca del “Do It Yourself” e sulla Torino degli anni ’80, questo anche sulla scia di tutto il grande recupero che si sta facendo di quel periodo torinese rimasto a lungo inedito, a proposito di un ragazzo che, per dieci anni fino alla prima pubblicazione su microsolco del 1991, non si era inserito nel ricco filone modaiolo della new wave, genere musicale prevalente in città, né altro. Perseguivo, riuscita poi o no, una mia originalità. Dalla antologia è escluso il materiale che registrai con i miei vari gruppi (Canned Music, Bluest, Off Beat e Individua Vaga) e quello registrato dal vivo o le rehearsals con gli stessi. Seguì dai ’90 in poi un deciso ritiro da sola attività di composizione e registrazione, che perdura tuttora.”