Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso (art. 74 del D.P.R. 309/1990 ed art. 416 bis 1 c.p.); illecita detenzione e cessione di sostanze stupefacenti (art. 73 del D.P.R. 309/1990); estorsione (art. 629 c.p.) e sequestro di persona (art. 630 c.p.): sono questi i reati contestati a sette persone (una è risultata irreperibile) delle province di Matera, Potenza, Bari e Taranto arrestate in mattinata nell’ambito dell’operazione Idra dai Carabinieri della Compagnia di Pisticci, a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Potenza.
Le sette persone sono ritenute responsabili far
parte, a vario titolo, di una associazione finalizzata al traffico illecito di
sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, furto, il tutto con
l’aggravante del metodo mafioso.
Il territorio interessato è quello della costa jonica lucana e più in generale
la provincia di Matera ed il periodo temporale investigato parte dal 2012 fino
ad arrivare al mese di dicembre 2016. Le vicende delittuose sono in parte
ascritte a soggetti che sono già stati attinti, anche in epoca recente, da
misure cautelari e rinvii a giudizio per il delitto di direzione e
partecipazione ad associazione di tipo mafioso — cosiddetto Clan Schettino —
operante sull’intera provincia di Matera. I provvedimenti sono stati emessi dal
G.I.P. Distrettuale del Tribunale di Potenza.
L’attività investigativa — che si è sviluppata mediante intercettazioni
telefoniche, pedinamenti, perquisizioni e sequestri di stupefacente
(complessivi g 280 di cocaina e kg 2,2 di hashish) sfociati, nel corso delle
indagini, anche 10 arresti in flagranza di reato – ha permesso di accertare
l’esistenza di una organizzazione criminale, avente base a Scanzano Jonico
(MT), che ha dimostrato: di avere la capacità di raccogliere ingenti risorse
economiche grazie alla fiorente attività di spaccio su larga scala dei suoi
gregari; di finanziare le attività del sodalizio mafioso, i sodali e le
famiglie nelle fasi di carcerazione dei suoi associati; di essere in grado di
riutilizzare i proventi raccolti in attività economiche anche indirettamente
gestite dal sodalizio.
In esito alle complesse investigazioni è stato pertanto possibile raccogliere
gravi indizi sulla capacità del clan Schettino (con base a Scanzano Jonico –
MT) di operare, oltre che nei tradizionali settori d’interesse (armi,
estorsioni, condizionamento ed assoggettamento di imprenditori e
Amministrazioni Locali ) anche e su larga scala, nel traffico di stupefacenti.
Le perquisizioni svolte in data odierna, hanno consentito di sequestrare
ulteriori quantitativi di stupefacenti ed armi a dimostrazione della perdurante
pericolosità dell’associazione.