“Come nascevano le eroine dei romanzi, come entravano nella testa di un uomo o di una donna? Come sceglievano la persona in cui abitare? In fondo nessuno ne sapeva niente, e ciò valeva anche per gli esseri umani. La missione dell’uomo sulla terra era poco chiara. Avevamo uno scopo, un destino, un’altra vita dopo la prima? Perché alcuni si limitavano a brevi soggiorni quaggiù mentre altri riempivano le case di riposo per diventare centenari? C’era una mano, una mente che operava quelle scelte? Chi era capace di capire quello strano fluttuamento in grado d far vivere e morire le eroine?”
Sylvie, trentasette anni, obesa e con una timidezza paralizzante, fa la segretaria per la MaBelleNuit, un’azienda di materassi. La sua vita lavorativa è un incubo, quella familiare non è da meno con un marito depresso che ha appena perso il lavoro, e due figli nel pieno dell’adolescenza. Ogni giorno, al lavoro, è un supplizio che oscilla tra il body shaming e l’invisibilità. Sylvie è tormentata ogni volta che deve parlare in pubblico, ascolta i commenti sprezzanti delle colleghe e trova nel cibo l’unica consolazione a una quotidianità per lei terribile.
Charlotte ha un fisico da urlo e tutti gli uomini che desidera salvo poi eliminarli, letteralmente, per portare a termine una personalissima vendetta.
Sylvie e Charlotte non potrebbero essere più diverse eppure sono un’unica persona: perché Charlotte è nata dalla penna di Sylvie che in questo “doppio” diametralmente opposto ha trovato una sorta di coperta di Linus per affrontare la vita. Sylvie inizia a scrivere di nascosto: in auto nel parcheggio dell’Auchan, a casa dell’anziana vicina Mireille, di notte quando in casa tutti dormono… Pagine e pagine che diventano a sua insaputa un bestseller. Un giorno il pc le viene rubato e il manoscritto consegnato a un editore che lo pubblica: Rosa azzurro firmato da Alicia Clarks, uno pseudonimo, è una rivelazione. Ben presto Sylvie da donna disperata si trasforma in una star internazionale invitata ovunque. Per lei solo bagni di folla, selfie, autografi, dediche: è la donna del momento e pazienza se attorno a lei le cose ancora non sono al posto giusto (il marito ancora disoccupato, ossessionato dal voler vedere sul lastrico l’azienda che lo ha licenziato; i figli alle prese con le prime cotte e le inevitabili delusioni; Mireille brontolona e dispotica…). È come se si stesse riscattando da anni vissuti sottotono, in sordina, in incognito.
“Era strano, ogni cosa nella vita di Sylvie era stato uno sforzo, sedurre Nino, farsi assumere, dimagrire, capire i figli, e di colpo la sua eroina la prendeva per mano, voleva vivere, voleva godere, diceva: «Vieni con me, freghiamocene di tutto, il mondo è nostro!».”
Dove nascono le eroine dei romanzi (edizioni e/o, traduzione di Alberto Bracci Testasecca), il romanzo d’esordio di Claire Vigarello è davvero irresistibile e non è facile recensirlo senza svelare troppo. La trama, rosa con qualche striatura di giallo (chi è che ha rubato il pc di Sylvie?), non perde mai colpi, lo stile rimane ritmato e brillante dalla prima all’ultima pagina. Può darsi che la formazione professionale dell’autrice – la Vigarello si occupa di produzione cinematografica, sceneggiatura e montaggio – abbia contribuito al successo di questa storia: un libro da non perdere.
Rossella Montemurro