“I narcisisti patologici sono assolutamente insospettabili, hanno incarichi di prestigio, sono amati e stimati, considerati affidabili e leali, hanno famiglie e figli, gestiscono società, hanno amici e un’intensa vita sociale, possiedono una quantità di talenti, hanno fascino, charme, sono simpatici, divertenti, generosi, umili, e potrei continuare all’infinito.
Come si fa quindi a non innamorarsi perdutamente di loro?
Non vi sembra l’identikit del famigerato principe azzurro?
Peccato che quello sopra sia l’identikit esatto di uno psicopatico.
Quello che ho descritto sopra è Dexter.”
Federica Bosco, autrice da oltre un milione di copie vendute che da sempre analizza con cura i sentimenti, questa volta ha messo da parte la fantasia, la spensieratezza che ha caratterizzato alcune sue opere per buttarsi a capofitto in una storia che l’ha riguardata in prima persona. E le ha fatto talmente male da spingere a scrivere “leggendo e studiando un’infinità di pagine per il bisogno ossessivo che avevo di capire e riuscire a essere di aiuto ad altri nella mia stessa situazione”. È nato così Dopo Narciso la Primavera. Come uscire dal lungo inverno di una relazione tossica (Vallardi), un libro che insegna a riconoscere i segnali di pericolo e soprattutto a uscire, con caparbietà, pazienza e un percorso strutturato, dal limbo disperato di una relazione tossica, spezzando una volta per tutte l’incantesimo della manipolazione.
“Il narcisismo patologico è una piaga sociale che si sta allargando a macchia d’olio, le statistiche sono chiare: negli ultimi decenni questi soggetti – prevalentemente maschi (ebbene sì) – hanno cominciato a proliferare come i Gremlins dopo mezzanotte. E anche se numericamente possono non sembrare moltissimi, il fatto che agiscano ininterrottamente e impunemente, fa sì che nell’arco delle loro inutili vite ognuno di loro nuoccia a centinaia di persone provocando un danno sociale, umano ed economico senza precedenti. Sia che si tratti di relazioni intime, amicali, familiari e di lavoro.”
Il volume presenta un excursus sul narcisismo e sui meccanismi che portano il narcisista prima a sedurti poi a intrappolarti in una rete pericolosissima, il percorso che ti aspetta, il lavoro su di sé. Una bibliografia vastissima, esempi concreti, un volume scritto con il cuore in mano. Perché parla di una storia che si è vissuta sulla propria pelle, di una delusione immensa e dell’immensa fatica per risollevarsi.
L’autrice ha trovato il coraggio di non arrendersi e, con tenacia e pazienza ha ricomposto i pezzi della sua vita, della sua anima, in un ordine nuovo. Per rinascere migliore, più forte, più solida, più vera. Soprattutto ha deciso di usare la sua esperienza, la sua penna e il suo stile semplice e diretto e di metterlo al servizio di chiunque ne abbia bisogno, per far sì che sempre meno persone cadano nella trappola dei narcisisti.
“Quando lo hai incontrato era l’uomo dei tuoi sogni: quello che ti ascoltava rapito facendo progetti con te, che ti considerava la più grande fortuna che gli fosse mai capitata. Ma da un giorno all’altro è diventato freddo, distante, crudele, e tutto quello che diceva di amare in te è ora motivo di disprezzo. Chi è che hai davanti? Chi è questo aguzzino che ti insegue e ti desidera a giorni alterni impedendoti di fuggire? È un narcisista maligno e se stai leggendo queste righe, è perché stai annaspando nelle sabbie mobili come ho fatto anch’io per troppo tempo. Ti chiedo di fidarti di me, perché ne uscirai anche se adesso ti sembra impossibile. Comprenderai a fondo le origini del danno che ti è stato inflitto, smetterai di accontentarti delle briciole di affetto, e diventerai impermeabile ai manipolatori.”
La Bosco, scrittrice e sceneggiatrice, ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e manuali di self-help. Tra gli ultimi suoi successi di narrativa, pubblicati da Garzanti: Ci vediamo un giorno di questi (2017), Il nostro momento imperfetto (2018), Non perdiamoci di vista (2019), Non dimenticarlo mai (2021). Per Vallardi ha pubblicato nel 2018 Mi dicevano che ero troppo sensibile, bestseller internazionale pubblicato in sei Paesi.
Rossella Montemurro