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Un’opera che incanta, un’attribuzione che apre nuovi orizzonti per la storia dell’arte barocca italiana. Nella prestigiosa cornice del Senato della Repubblica, è stato presentato un Salvator Mundi inedito, attribuito a Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, uno dei massimi interpreti del Seicento europeo. La rivelazione è frutto dell’instancabile lavoro di studio del Prof. Antonello Di Pinto, che ha firmato una nuova scoperta destinata a lasciare il segno. Il prof. Di Pinto, infatti, nel marzo 2021 segnalò a agli studiosi italiani l’Ecce Homo, all’incanto in casa D’Aste di Madrid:
L’evento, moderato dal raffinato storico dell’arte Prof. Pietro Di Loreto, ha visto il coinvolgimento di tre relatori di eccezionale spessore:
• Prof. Antonello Di Pinto, scopritore dell’opera, che ha illustrato le peculiarità tecniche e iconografiche del dipinto, attribuendolo al periodo maturo del Guercino, quando la sua tavolozza si fece più lirica e profonda;
• Prof.ssa Roberta Delgado, restauratrice
• Pietro Quattriglia Venneri, fondatore di PQV Fine Art, che ha fornito una lettura critica del contesto collezionistico e museale in cui l’opera potrebbe essere inserita.
Il ruolo centrale del Dott. Stefano Colucci
A dare anima e struttura all’intera iniziativa è stato il Dott. Stefano Colucci, presidente della Commissione “Arte” dell’Integruppo parlamentare per lo Sviluppo, la cui regia istituzionale ha permesso di unire accademia, politica e mercato in un dialogo sinergico e concreto. Il suo intervento ha sottolineato l’importanza della riscoperta di capolavori nascosti per l’economia culturale del Paese, affermando un modello virtuoso di valorizzazione del patrimonio.
Il dipinto e la sua storia
Il Salvator Mundi raffigura Cristo nel gesto benedicente, con il globo nella mano sinistra, in un’iconografia che fonde la maestà divina con una profonda umanità. L’opera proviene da due nobili casate romane del XVII secolo, i Falconieri e i Paolucci, e conserva una qualità pittorica sorprendente, tanto da porla tra le vette della maturità guercinesca. Lo storico Patrizio Basso Bondini, presente all’evento, ha illustrato una prima tesi sulla provenienza, dichiarando di essere impegnato nello studio di nuovi documenti d’archivio che potrebbero definitivamente consolidare l’attribuzione.
Un pubblico d’eccezione
L’aula ha accolto nomi di primo piano del panorama artistico e culturale:
• Prof. Claudio Strinati, figura centrale della storia dell’arte italiana;
• S.E. Principe Boncompagni Ludovisi, discendente di una delle più importanti famiglie romane;
• La direzione della Fondazione Amedeo Modigliani;
• Il cantautore e collezionista Amedeo Minghi;
• Lo studioso Michele Cuppone e il produttore cinematografico Salvatore Pagano;
• Esponenti del Vaticano e collezionisti di fama internazionale;
• Giulia Santoro del Dipartimento Dipinti Antichi di Capitolium e Alessia Pasquariello, Senior Manager di Catawiki.
Ha partecipato all’evento anche Michela Colucci, CEO di Colucci Fine Art, in qualità di responsabile delle relazioni istituzionali della Commissione Arte. La sua presenza ha suggellato il valore diplomatico dell’iniziativa, confermando l’importanza del dialogo continuo tra istituzioni, mercato e mecenatismo privato.
Il Salvator Mundi attribuito al Guercino non è solo una scoperta artistica: è il simbolo di un’Italia che sa ancora stupire, quando le eccellenze accademiche e istituzionali si uniscono in nome della cultura. Un’opera che torna a splendere, grazie al rigore scientifico, alla lungimiranza politica e alla forza delle idee. Dal Senato, un segnale forte: l’arte è ancora una chiave di sviluppo e identità per il nostro Paese.