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Un documento finalizzato a favorire la pratica sportiva, lo sviluppo psicofisico delle ragazze e dei ragazzi, e soprattutto che combatte le discriminazione di genere. E’ stato siglato domenica mattina a Palazzo Malvinni – Malvezzi, a margine del convegno “Donne e Sport”, tra Coni, Anci, Provincia di Matera, su proposta dell’associazione Soroptimist international di Matera e Potenza. Alla firma della “Carta etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere per lo sport” erano presenti, tra gli altri, Giuseppe Comanda delegato provinciale del Coni, Francesco Mancini presidente della Provincia di Matera, Gerardo Larocca presidente dell’Anci Basilicata, e Adriana Macchi, Patrizia Minardi e Carmen Santoro dell’Associazione Soroptimist international. “Il documento -ha dichiarato nell’introdurre i lavori Patrizia Minardi, Componente Pari opportunità di Soroptimist International – è già stato siglato dal Comune di Matera e sarà presto esteso anche alle scuole con la partecipazione dell’Ufficio scolastico regionale. Esso intende abbattere ogni stereotipo e pregiudizio, incoraggiando in particolare le bambine e i bambini a interessarsi e praticare qualsivoglia disciplina sportiva. Propone il diritto di poter scegliere la disciplina sportiva da amare e praticare, in tutte le possibili declinazioni, in veste amatoriale o agonistica, dall’infanzia alla piena maturità, siano essi in condizioni di piena abilità o di disabilità”. Il testo prevede la promozione nel rispetto delle norme nella tutela dei dati personali, la raccolta dati sulla popolazione suddivisa per fasce d’età, che pratica attività sportive sul proprio territorio, in strutture pubbliche o private, nell’ambito di associazioni o in forma individuale. Qualora dai dati si evincano interventi coinvolgendo le famiglie, le scuole e le associazioni sportive, con buone prassi, campagne promozionali, investimenti e altre azioni per colmare il divario rilevato. Inoltre i Comuni, l’Anci, l’Ufficio scolastico regionale, il Coni in tutti gli atti, le deliberazioni, i documenti, i bandi e i concorsi che riguardano lo sport, deve adottare un linguaggio di genere inclusivo.
Filippo Radogna