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“Dimmi di te” di Chiara Gamberale: uno stile introspettivo e intimista per raccontare i sogni che avevamo e la vita che abbiamo

“E tu? Tu come hai fatto? Gli avrei chiesto. A tenere insieme quello che ti fa splendere e quello che ti consuma, a scegliere, a puntare tutto su un solo momento, su quell’incontro? Come fai, giorno dopo giorno dopo giorno, a rimanere fedele alla tua scelta, a lasciare un po’ di spazio per lo sperpero senza però permettergli di svuotare tutto di significato? Dove la metti la rabbia che avevi, dove le metti le voglie, come lo nascondi il terrore di invecchiare e la preghiera che, se deve succedere, che succeda subito, senza obbligarti prima a prendere delle decisioni? Inutile parlarti di me, guarda, non avrei proprio niente di nuovo da raccontare: ho ancora quindici anni, sempre quindici anni. Tu invece. Tu. Da quant’è che non ce li hai più?

Dimmi di te.”

Eccola Chiara Gamberale, con il suo stile introspettivo e intimista, sempre pronta a guardarsi dentro e a rimandare al lettore le proprie sensazioni. Le viene naturale, è il flusso dei suoi pensieri che obbligano anche noi a guardarci dentro. Dimmi di te (Einaudi) è la presa di coscienza della protagonista (la stessa Chiara?)  di essere diventata adulta pur essendo rimasta, sempre, bambina. Solo che, ultraquarantenne, è una “bambina marcia”, una bambina invecchiata senza essere mai diventata adulta, a maggior ragione accanto alla Bambina vera, sua figlia. Una figlia che cresce da sola perché il papà vive in un’altra città e comunque non è più il suo compagno: ed è per darle una mano che i genitori le consigliano di trasferirsi in una casa che sia più vicina a loro, nel Quartiere Triste di Roma. Ma mentre in quella zona c’è un’omologazione di fondo – ci sono famiglie normali, fedeli a regole che lei ha sempre rifiutato – malgrado inevitabili vantaggi pratici – la vicinanza dei nonni per Bambina, l’asilo, il pediatra… – Chiara è presa dalle sue riflessioni, da quel guardarsi indietro e ripensare all’adolescenza, al liceo, all’università. Del resto, è un’eterna adolescente, affamata di emozioni e si scontra con quella quiete fittizia che è come se le tarpasse le ali. Non riesce più a scrivere, paradossalmente in una condizione di “calma” viene meno la sua vena creativa. Appena rivede per caso Raffaello – il rappresentante d’istituto rivoluzionario, il bravo ragazzo che forse avrebbe potuto salvarla da sé stessa, il tormentato che a sé stessa la condannava –, che le faceva battere il cuore e oggi è un cinquantenne sposato, con figli, gli chiede di incontrarlo e lui non ha un attimo di esitazione. In una sorta di amarcord si ritrovano a parlare di quegli anni passati, dei non detti, degli amici, delle cotte (“Riuscivo ad avere a che fare con il Raffaello di oggi, ma era bastato un accenno a quello di ieri per rigettarmi nell’impaccio”). Ed ecco che le domande che Chiara si poneva vengono rivolte a Raffaello, per cercare di capire se quel malessere che avverte lo avverte anche lui.

La sopporti, la palude?

Sei riuscito a crescere, senza rinunciare a chi sei?

Mi spieghi come si fa?

Viene fuori un bilancio emotivo non indifferente, tra i sogni che avevamo e la vita che abbiamo: Dimmi di te è probabilmente il più bel libro della Gamberale che, con le sue parole, riesce a toccare le corde più profonde di tutti noi.

Chiara Gamberale è nata a Roma, dove vive. Ha scritto, fra gli altri, Una vita sottileLa zona ciecaLe luci nelle case degli altriPer dieci minutiQualcosa e Il grembo paterno. I suoi libri sono tradotti in diciotto Paesi. È autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come Io, Chiara e l’Oscuro (Rai Radio 2) e del podcast Gli Slegati. Per Einaudi ha pubblicato Dimmi di te (2024). È creatrice e direttrice artistica del festival Procida Racconta e ha fondato la Scuola di scrittura creativa, musica, danza, teatro e arte CreaVità, dove insegna scrittura creativa. Collabora con «7» del «Corriere della Sera», «La Stampa» e «Donna Moderna». https://www.facebook.com/Gamberale.Chiara https://www.instagram.com/chiaragamberale_/ https://www.instagram.com/creavita_ corsidiscritturaearte

Rossella Montemurro

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