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“Di chi è questo cuore” di Mauro Covacich, un altro sguardo sulla vita di tutti i giorni

“La vita non è mai qui, non è mai ora. Dislocata, differita, lontana nello spazio e nel tempo dal punto in cui ci si trova a respirare, è una vita vissuta sempre altrove, una pratica la cui prevista espletazione avverrà laggiù, alla fine dell’allenamento o del viaggio o della giornata, oppure, il che è lo stesso, sta già avvenendo in ogni momento, costantemente, nell’universo parallelo della rete. (…)”
La quotidianità raccontata da Mauro Covacich in Di chi è questo cuore (La Nave di Teseo) tocca anche punte di intimismo con riflessioni profonde che si insinuano in lunghe dissertazioni che nascono dal vissuto dell’autore o prendono spunto da fatti di cronaca.
Il flusso inarrestabile di pensieri dell’autore triestino ha inizio dopo che gli è stato diagnosticato un disturbo cardiaco e gli è stato consigliato un periodo di riposo. Niente più corse, quindi, né vasche in piscina tanto care all’io narrante. Ecco allora che ciò che gli sta attorno assume colori più vividi e ogni cosa diventa un argomento su cui scrivere: come la storia drammatica del ragazzo in gita scolastica precipitato nel cortile di un albergo di Milano, i clochard che vivono a Roma nel quartiere del protagonista, la madre vedova che ritrova in Facebook un entusiasmo ormai spento, la relazione con la compagna Susanna e la sua famiglia, le pagine su Anna Frank e Etty Hillesum, le descrizioni di Roma… Covacich è un fiume in piena, travolge con uno stile che riesce ad affrontare qualsiasi tematica senza perdere eleganza. Alla precisione dei suoi racconti alterna la confusione del suo stato d’animo, spesso vittima di un’ansia che riesce a placarsi solo  con i medicinali. E, in tanta “realtà”, irrompe anche uno strano personaggio (l’alter ego dell’autore?), trasandato e un po’ volgare che deve dire la sua.
Di chi è questo cuore, ricco di riferimenti letterari e filosofici, regala un altro sguardo sulla vita di tutti i giorni, più profondo e decisamente autentico: il lettore ne viene rapito.
Mauro Covacich (Trieste, 1965) è autore della raccolta di racconti La sposa (2014, finalista Premio Strega) e di numerosi romanzi, tra cui A perdifiato (2003), Fiona (2005), Prima di sparire (2008) e A nome tuo (2011), che compongono il ciclo delle stelle. Nel 2017 ha pubblicato con La nave di Teseo La città interiore (finalista Premio Campiello). Nel 1999 l’Università di Vienna gli ha conferito l’Abraham Woursell Prize.
Rossella Montemurro

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