Balvano è il paese simbolo della devastazione del terremoto del 23 novembre 1980. Oggi, come ogni anno, la comunità si ferma per ricordare le vittime di quella tragica notte. La giornata di commemorazione inizia con una messa solenne nella chiesa ricostruita di Santa...
Un giorno scrissi alla lavagna “Estasi”.
Ed inviati i ragazzi a riflettere in silenzio.
Poi, con molta calma, scrissi alla lavagna una poesia di Christina Georgina Rossetti intitolata appunto
Estasi
Oggi il mio cuore è un melodioso uccello
ch’abbia fra i rami rugiadosi il nido;
oggi il mio cuore è somigliante al melo
ch’abbia, greve di frutti, il capo chino.
Oggi il mio cuore è un placido battello
Che, nuovo, oscilla sotto un calmo cielo;
oggi più lieto d’ogni cosa è il cuore,
poi che è venuto a visitarmi amore.
Christina Georgina Rossetti nacque a Londra e fu educata in casa dalla madre. Intorno al 1840 la famiglia aveva grosse difficoltà economiche dovute al peggioramento della salute fisica e mentale di suo padre.
A 14 anni Christina soffrì di una crisi nervosa che fu seguita dalla depressione. In questo periodo lei, la madre e la sorella si interessarono al movimento anglo-cattolico, che era parte della Chiesa Anglicana.
La devozione religiosa ebbe un ruolo importante nella vita di Christina: appena diciottenne si impegnò sentimentalmente con il pittore James Collinson, ma la relazione finì perché quest’ultimo tornò ad essere cattolico.
In seguito si legò al linguista Charles Cayley, ma non lo sposò, nuovamente per motivi religiosi.
Morì di cancro nel 1894.
All’inizio del Novecento, con il modernismo, la sua popolarità venne offuscata, come anche quella di molti altri scrittori dell’epoca vittoriana.
Christina Georgina Rossetti rimase a lungo dimenticata fino a quando negli anni settanta venne riscoperta da studiose femministe.
Nella poesia sopracitata ci sono immagini meravigliose.
Sono immagini che sgorgano dal cuore a magnificare il grido gioioso del cuore.
Una prima immagine: un usignolo che abbia il nido su rami splendenti di rugiada, il cuore.
Una seconda immagine: un melo che si piega felice, i rami carichi di dolcissimi frutti.
Una terza immagine: un battello che dondola sereno in acque placide e sotto un cielo limpido.
Questo significa che il cuore è più felice di quanto non siano ciascuno di queste immagini e di quante altre ne possa pensare il poeta.
E sapete perché tanta felicità?
S’è dato l’amore.
Nicola Incampo