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Continuano i successi internazionali del documentario “La Lixeria – dignità degli invisibili”, il racconto del quartiere della discarica di Maputo di Roberto Galante, presente in 210 Film Festival in ben 72 paesi al mondo

Estate, periodo di ferie, ma anche di festival cinematografici. Almeno così è per molti, ma non per l’associazione Lino Perrone ed il documentario “La Lixeira”. Infatti si è ancora alle prese con i numerosi festival che hanno riconosciuto la valenza socio-culturale del breve documentario mozambicano realizzato da Guido Galante e Antonio Notarangelo e prodotto dall’ Associazione “Lino Perrone” in collaborazione con l’Associazione “Basilicata-Mozambico”. La musica originale, con l’inedito brano “Mozambico”, è di Francesco Altieri, la voce narrante è di Pascal Zullino.

Il cortometraggio, della durata di circa 12 minuti, ha partecipato ad oltre 200 festival in ben 72 Paesi al mondo, ricevendo numerosissimi riconoscimenti internazionali, e mostra il crudo e reale racconto del quartiere della discarica di Maputo dove si gratta la sopravvivenza quotidiana con le unghie e con una serena e lenta forza della disperazione.

Il testo e le immagini sono di Roberto Galante, ideatore e responsabile della scuola/laboratorio di fotografia, grafica, scrittura e comunicazione “A Mundzuku Ka Hina”, un percorso di formazione professionale finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro destinato ai giovani della discarica di Maputo, agli orfani e ai numerosi bambini di strada che sono anche protagonisti del documentario.

“Roberto ha dedicato gli ultimi dodici anni della propria vita ai ragazzi della discarica ed al loro sviluppo umano e professionale. La sua sfida è stata quella di proporre un progetto formativo a questi ragazzi la cui vita non ha offerto la possibilità di elaborare ed esprimere le proprie potenzialità ed i propri talenti. Il fine che ha guidato il percorso di Roberto è stato quello di restituire strumenti e competenze agli invisibili, ovvero a coloro che non hanno voce, affinché potessero esprimere un’autonoma visione sul proprio mondo interno ed esterno e diventare essi stessi gli architetti della narrazione. – racconta Guido Galante – Oggi siamo impegnati a far fronte ai numerosi festival da cui abbiamo ricevuto riconoscimenti. La proiezione e la presenza sono fondamentali per far conoscere al mondo intero sia la gravosa e dimenticata situazione dei ragazzi della discarica di Maputo, che l’ambizioso progetto della costruzione di una struttura che possa finalmente accogliere in autonomia il laboratorio multimediale, creando così i presupposti per un futuro autosostentamento della scuola e dei suoi allievi. Sarà sicuramente un percorso difficile, ma ci piace sognare, confidando nella sensibilità e nel sostegno di tutti”

La scalata internazionale del documentario “La Lixeira” lo ha visto nei mesi estivi ancora protagonista con riconoscimenti negli States a Dallas e Columbia, in Uruguay, Panama, Grecia, Marocco, Brasile, Romania, Ecuador, Portogallo, Corea del Sud, Inghilterra nella rinomata università St. John di Oxford e perfino Pakistan, oltre naturalmente in Italia a Firenze, Sassari, Lenola, Siracusa e Castellana Grotte. Si proseguirà nei prossimi mesi con i seguenti appuntamenti da finalista: in Sudafrica a Città del Capo, in Angola nella capitale Luanda, in Cile, Serbia, Germania ed anche Kazakhstan e Paraguay. In Italia sarà presente ai festival di Caorle, Grottaminarda, Lagosanto, Capo d’Orlando e Montecatini.

“Aspettiamo fiduciosi i risultati finali di questi ultimi appuntamenti – conclude Galante – ma per noi è già un grandissimo successo aver avuto tutta questa visibilità e riconoscimenti in oltre 200 festival nei cinque continenti”.

L’augurio di Galante è che anche la Basilicata – terra natale di Roberto, dalla quale ha preso vita il suo progetto in Mozambico – possa presto dare il giusto riconoscimento e visibilità al documentario “La Lixeira”, come già è avvenuto in tantissimi Paesi nel mondo.

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