Estate, periodo di ferie, ma anche di festival cinematografici. Almeno così è per molti, ma non per l’associazione Lino Perrone ed il documentario “La Lixeira”. Infatti si è ancora alle prese con i numerosi festival che hanno riconosciuto la valenza socio-culturale del breve documentario mozambicano realizzato da Guido Galante e Antonio Notarangelo e prodotto dall’ Associazione “Lino Perrone” in collaborazione con l’Associazione “Basilicata-Mozambico”. La musica originale, con l’inedito brano “Mozambico”, è di Francesco Altieri, la voce narrante è di Pascal Zullino.
Il cortometraggio, della durata di circa 12 minuti, ha partecipato ad oltre 200 festival in ben 72 Paesi al mondo, ricevendo numerosissimi riconoscimenti internazionali, e mostra il crudo e reale racconto del quartiere della discarica di Maputo dove si gratta la sopravvivenza quotidiana con le unghie e con una serena e lenta forza della disperazione.
Il testo e le immagini sono di Roberto Galante, ideatore e responsabile della scuola/laboratorio di fotografia, grafica, scrittura e comunicazione “A Mundzuku Ka Hina”, un percorso di formazione professionale finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro destinato ai giovani della discarica di Maputo, agli orfani e ai numerosi bambini di strada che sono anche protagonisti del documentario.
“Roberto ha dedicato gli ultimi dodici anni della propria vita ai ragazzi della discarica ed al loro sviluppo umano e professionale. La sua sfida è stata quella di proporre un progetto formativo a questi ragazzi la cui vita non ha offerto la possibilità di elaborare ed esprimere le proprie potenzialità ed i propri talenti. Il fine che ha guidato il percorso di Roberto è stato quello di restituire strumenti e competenze agli invisibili, ovvero a coloro che non hanno voce, affinché potessero esprimere un’autonoma visione sul proprio mondo interno ed esterno e diventare essi stessi gli architetti della narrazione. – racconta Guido Galante – Oggi siamo impegnati a far fronte ai numerosi festival da cui abbiamo ricevuto riconoscimenti. La proiezione e la presenza sono fondamentali per far conoscere al mondo intero sia la gravosa e dimenticata situazione dei ragazzi della discarica di Maputo, che l’ambizioso progetto della costruzione di una struttura che possa finalmente accogliere in autonomia il laboratorio multimediale, creando così i presupposti per un futuro autosostentamento della scuola e dei suoi allievi. Sarà sicuramente un percorso difficile, ma ci piace sognare, confidando nella sensibilità e nel sostegno di tutti”
La scalata internazionale del documentario “La Lixeira” lo ha visto nei mesi estivi ancora protagonista con riconoscimenti negli States a Dallas e Columbia, in Uruguay, Panama, Grecia, Marocco, Brasile, Romania, Ecuador, Portogallo, Corea del Sud, Inghilterra nella rinomata università St. John di Oxford e perfino Pakistan, oltre naturalmente in Italia a Firenze, Sassari, Lenola, Siracusa e Castellana Grotte. Si proseguirà nei prossimi mesi con i seguenti appuntamenti da finalista: in Sudafrica a Città del Capo, in Angola nella capitale Luanda, in Cile, Serbia, Germania ed anche Kazakhstan e Paraguay. In Italia sarà presente ai festival di Caorle, Grottaminarda, Lagosanto, Capo d’Orlando e Montecatini.
“Aspettiamo fiduciosi i risultati finali di questi ultimi appuntamenti – conclude Galante – ma per noi è già un grandissimo successo aver avuto tutta questa visibilità e riconoscimenti in oltre 200 festival nei cinque continenti”.
L’augurio di Galante è che anche la Basilicata – terra natale di Roberto, dalla quale ha preso vita il suo progetto in Mozambico – possa presto dare il giusto riconoscimento e visibilità al documentario “La Lixeira”, come già è avvenuto in tantissimi Paesi nel mondo.