La letteratura rosa, così bistrattata e considerata di serie B, è un’incredibile fucina di best seller. Nel mondo si vendono due romanzi rosa al secondo, come rivela con soddisfazione la portavoce di Harlequin, la casa editrice canadese, leader indiscussa di mercato.
Così prospera una vera e propria industria del rosa, imperi editoriali internazionali hanno capitalizzato sulle storie d’amore. Breve storia della letteratura rosa (Graphe.it) di Patrizia Violi ripercorre cambiamenti e trasformazioni di questo genere letterario, dagli albori fino ai giorni odierni, tra serie televisive, app e tecnologie. Con l’obiettivo di comprendere e approfondire i dettagli dello storytelling sentimentale.
Quella del rosa è una storia antica, nasce dagli elementi già presenti nelle favole: voglia di riscatto e la speranza di una vita più felice. Infatti, è lo schema di Cenerentola il prototipo di questo genere letterario, con Pamela, o la virtù premiata, dell’inglese Samuel Richardson, pubblicato nel lontano 1740 con grandissimo successo. Da allora i romanzi d’amore, sono sempre stati una fotografia precisa dell’evolversi dei costumi. Una lente per osservare i mutamenti sociali: dalle storie d’appendice di Carolina Invernizio, il post femminismo della chick- lit, per arrivare all’erotismo delle Cinquanta sfumature e alla fan fiction di Anna Todd.
Sempre vicende di formazione: nel bene e nel male la protagonista da crisalide diventa farfalla e alla fine tutti sono felici e contenti. Questo è il segreto del rosa: piace perché è analgesico: rassicura, semplifica la realtà, fa sognare e credere che i problemi alla fine si aggiusteranno.
Patrizia Violi, giornalista, vive a Milano dove fa la giornalista, collabora con la 27maOra, Futura e la Lettura del Corriere della Sera. Ha pubblicato Love.com (Emmabooks), Una mamma da URL e Affari d’amore (Baldini & Castoldi), La vigilia di Natale (Graphe.it) e L’amore è una bugia (Giunti).