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Con il prof. Incampo alla scoperta del sufismo

Una delle domande che mi facevano spesso gli alunni era: “Professore che cosa è il sufismo?”.

Ed io rispondevo così.

Il sufismo è un movimento conosciuto come la via del cuore, cioè la via spirituale dell’Islam, il cammino che conduce alla presenza di Allah.

Questo movimento nato già dai tempo di Maometto, considera naturale l’annullarsi in Allah tramite la meditazione, più che con la conoscenza e la ragione.

E’ interessante sapere che prima di essere accettato il sufismo fu considerato una deviazione dal messaggio originale del Corano.

Esso viene predicato soprattutto in Asia e nel Nord dell’Africa.

Per curiosità dico che una delle manifestazioni più affascinanti del sufismo è la danza roteante, che simboleggia l’unità dell’uomo con il cosmo; è un movimento in cui il fedele sufi dissolve se stesso in modo che non può essere compreso con la mente, ma può essere solo sentito con il cuore.

Infatti anticamente i sufi era uomini di preghiera che venivano dai deserti vestiti con lunghe tuniche di lana.

Immaginate che la tunica era logora e rattoppata con cento pezze – cento come i nomi di Allah – ecco perché è divenuto il costume tipico dei dervisci: i saggi danzatori roteanti.

USANZE ISLAMICHE

Tra le varie usanze islamiche, le donne devono tenere coperte tutte le loro parti belle – come dice il Corano – in pubblico mostrare solamente il volto, le mani e i piedi.

Il velo sul viso, quindi, non è un obbligo e in casa le donne non devono coprirsi.

Un’altra curiosità: il velo ha caratteristiche diverse a seconda delle aree geografiche.

In Irak, ad esempio, le donne indossano l’abaya nero, lungo dalla testa ai piedi, che lascia scoperto il volto.

In Iran,invece, indossano il chador cioè un foulard sulla testa.

In Arabia Saudita indossano il niqab nero che copre l’intero corpo e ha solo una fessura per gli occhi.

In Afghanistan indossano invece il burqua azzurro, che nasconde tutto il corpo e ha una griglia all’altezza degli occhi.

Il più diffuso però è l’hijab,un foularddi qualsiasi colore che copre i capelli, le orecchie e il naso, lasciando scoperto il viso.

Come tutti sappiamo i musulmani non mangiano carne di maiale, di cammello o di animale trovato senza vita, né si cibano del sangue di alcun animale.

Nel mondo islamico è proibito l’uso  delle bevande fermentate.

Durante i pasti i musulmani devono usare la mano destra, perché la sinistra è considerata impura.

Infatti prima di prendere i pasti si lavano si lavano le mani cominciando dalla destra.

Per quanto riguarda il digiuno giornaliero nel mese del Ramadan, i musulmani iniziano a farlo due ore prima dell’alba e terminano due ore dopo il tramonto.

Nicola Incampo

Responsabile dell’IRC e della Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata

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