“Dagli elementi raccolti, emerge un profilo caratterizzato da un Disturbo Misto della Abilità Scolastiche (codice ICD-10: F81.3) con particolare riferimento alla lettura (Dislessia Evolutiva), alla scrittura (Disortografia Evolutiva) e al calcolo (Discalculia Evolutiva).”
A vent’anni Chiara riceve la certificazione di un DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), categoria di disturbi del neurosviluppo che condizionano i processi dell’apprendimento e portano ad avere difficoltà nella scrittura, nella lettura o nei calcoli.
“Non sei stupida, Chiara, non sei sbagliata. Avevi solo bisogno di fare le cose in modo diverso”: perché Chiara, prima di questa certificazione, è come se avesse attraversato un inferno psicologico.
“Ho la testa piena di parole. Tutte le parole che non sono riuscita a dire in tanti anni. Tutte le parole che avrei voluto dire ai miei insegnanti, quando mi facevano sentire incapace e stupida. Ai miei genitori, quando pensavano che non studiassi abbastanza, che non mi impegnassi come avrei dovuto. Ai miei compagni di classe, quando ridevano di me e dei miei errori”.
Le parole che non so. Storia di una ragazza dislessica (Sperling & Kupfer) di Chiara Verzella – ballerina professionista e influencer con oltre due milioni di follower, amatissima dalle ragazze – inizia proprio dalla certezza di essere dislessica, dopo essere stata etichettata in modi negativi e aver dovuto subire umiliazioni da compagni e professori. Fin dalle elementari, lettere e numeri è come se nella sua percezione si spostassero continuamente. A lei serviva più tempo rispetto ai suoi compagni per portare a termine compiti semplicissimi, la lettura era un supplizio, prendere appunti una tragedia e, di fronte, aveva solo l’ottusità di insegnanti che anziché aiutarla la bollavano come “stupida” o svogliata. Chiara, senza strumenti per rendersi conto che in realtà il suo era un problema da risolvere, si convinceva di essere inadatta allo studio. In una pagina del suo diario, riportata nel libro, scriveva: “Io studio, studio come una pazza! Ma non riesco”.
Le parole che non so è un’autobiografia sincera e commovente, il racconto a cuore aperto di una ragazza che ha lottato per trovare il proprio posto nel mondo: Chiara si confessa come mai prima d’ora, si mette a nudo rivelandosi in tutta la sua straordinaria fragilità – accanto alle difficoltà causate dalla dislessia anche gli attacchi di panico, il divorzio dei genitori, quel sentirsi costantemente inadeguata… Affrontare in un libro e sui suoi canali social la dislessia è una scelta coraggiosa ed encomiabile: ripercorrendo ciò che ha vissuto, momenti critici e dolorosi compresi, diventa un esempio per tante altre persone nella sua stessa situazione.
Chiara Verzella è nata a Chieti nel 1997. Fin da bambina ha coltivato la passione per la danza, riuscendo a calcare palcoscenici importanti.
Rossella Montemurro