Entra nel vivo #ioleggoperché, il progetto nazionale di educazione e promozione della lettura organizzato dall'Associazione Italiana Editori (AIE) per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche. Numeri da record per la nona edizione, in...
“Grazie al sacrificio di coloro che hanno combattuto e che sono caduti in guerra, oggi quella che veniva definita un’espressione geografica si è trasformata in una Nazione. Quei giovani sono morti per affermare tre principi che dobbiamo portarci addosso come responsabilità: l’unità del Paese, la costruzione della pace e la costruzione del futuro”.
E’ quanto sostenuto dal Sindaco di Matera, Raffaello de Ruggieri, nel corso della cerimonia di celebrazione della Festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate che si è svolta in Piazza Vittorio Veneto. Dopo la deposizione di una corona d’alloro al cippo di Via Lucana, il corteo di autorità civili e militari e dei labari delle associazioni combattentistiche e d’arma ha sfilato lungo Via Ridola fino alla piazza principale della città.
“L’episodio storico del nostro Risorgimento che da bambino – ha sottolineato De Ruggieri – più mi ha segnato è stato quello dei Martiri di Belfiore: giovani lombardo-veneti che morirono per gli stessi obiettivi e gli stessi ideali per cui si sono sacrificati i nostri concittadini. Quell’episodio della nostra storia deve farci riflettere di fronte alle rivendicazioni egoistiche territoriali di chi vuole spezzare l’Unità del Paese. Non è per questo che sono morti i nostri soldati. Si sono sacrificati per ricomporre l’Unità di uno Stato e per ristabilire il senso ed il valore della Pace. In pace i figli seppelliscono i padri, in guerra i padri seppelliscono i figli: questa è la follia che ancora oggi nonostante gli insegnamenti della storia continua ad essere presente nel nostro Mediterraneo. Di fronte a tutto questo – ha concluso il Sindaco – non possiamo che esprimere condanna e disagio”.