Selezionare, fidarsi solo di determinate persone, e sempre quelle. Così agisce Carlo dopo aver scelto di vivere in un guscio fatto di abitudini consolidate, gente che conosce bene – i genitori e la sorella in primis – e di numeri. Cosa è accaduto a Carlo lo scopriremo pagina dopo pagina in Carlo è uscito da solo (Feltrinelli), il nuovo intenso romanzo di Enzo Gianmaria Napolillo. Andando a ritroso e presentando tasselli della vita del ragazzo, trentatreenne, capiremo di lui tante cose. Quel che è certo è che oggi esce solo accompagnato dal padre, ha bisogno di una quotidianità rassicurante e può bastare davvero poco per mandarlo in tilt.
Un giorno, nel bar dove ogni mattina fa colazione con il padre, incontra Leda, la nuova cameriera. È un fugace e immediato riconoscersi tra due persone simili, accomunate da un vissuto non semplice. Nelle loro durezze, nei loro spigoli, riconoscono il reciproco dolore, stringono una tacita alleanza e cercano la forza per affrontare i ricordi e lasciarsi andare.
Quelli di Napolillo, a partire da Carlo, non sono personaggi stereotipati: hanno un’anima, un’autenticità marcata. Ci sono i genitori, Rita e Anselmo, con le loro differenti teorie per aiutare il figlio – mentre il padre tenderebbe a incoraggiarlo verso l’autonomia, la madre ha un atteggiamento più protettivo –, c’è Giada, la sorella che sta per sposarsi e che fin da piccola ha fatto in modo da ritagliarsi un posto defilato, per lasciar spazio alle esigenze di Carlo nel nucleo familiare, ci sono gli amici della scuola con ombrosità marcate e infine Leda, con il suo carico emotivo.
Ciò che colpisce del romanzo di Napolillo è la delicatezza e la sensibilità estrema, due doti che non possono fare a meno di emozionare il lettore.
Questo è un romanzo che non lascia indifferenti ma scuote e conquista, è l’emozionante racconto di un ragazzo e una ragazza danneggiati dalla vita, la storia tenace di un uomo che non si arrende e di una donna che potrebbe aiutarlo a rinascere, a darsi una possibilità.
Enzo Gianmaria Napolillo è nato nel 1977. Vive tra Como e Milano, ma sogna di stare su un’isola del Mediterraneo.
Ha esordito nel 2009 con Remo contro (Pendragon), che ha avuto ottime recensioni e tre ristampe in pochissimi mesi.
Poi ha pubblicato Le tartarughe tornano sempre (Feltrinelli 2015) finalista al Premio Fiesole 2015 e al Premio Brianza 2016. Molto apprezzato dalla critica, dai lettori e nelle scuole, con cinque edizioni e un tour di oltre 150 date in tutta Italia, tra scuole, librerie, festival e teatri. L’edizione nell’Universale Economica Feltrinelli è alla terza edizione.
L’edizione in lingua francese Les tortues reviennent toujours (L’aube 2019) è uscita lo scorso anno. È finalista nella selezione ufficiale del Prix Méditerranée étranger 2020.
Rossella Montemurro