Oggi vorrei parlarvi di Maria Bernarda Soubirous detta Bernadette.
È conosciuta per le apparizioni mariane alle quali riferì di aver assistito in una grotta del suo paese natale, grotta di Massabielle.
Tali visioni riguardano una “signora vestita di bianco”, divenuta nota poi come Nostra Signora di Lourdes, cui l’allora quattordicenne Bernadette ha assistito. Gli accadimenti di cui fu protagonista la giovane Bernadette hanno reso Lourdes uno dei principali luoghi di pellegrinaggio per chi professa la fede cattolica fede cattolica.
Maria Bernarda Soubirous era nata nel 1844 a Lourdes, cittadina della Francia meridionale situata tra i Pirenei ai piedi della catena del Bèout.
I genitori di Bernardetta erano mugnai, ma a causa di gravi problemi economici furono presto costretti ad abbandonare il mulino.
La mattina dell’11 Febbraio 1958 Bernardetta e la sorella Antonietta andarono a cercare legna da ardere nei dintorni del paese, le bambine arrivarono alla rupe di Massabielle dove all’interno di una piccola grotta giaceva un pezzo di legno, per poterlo prendere era però necessario attraversare un canale d’acqua proveniente da un mulino e che si gettava nel fiume Gave.
Antonietta indossava gli zoccoli senza le calze li tolse e senza esitare entrò nell’acqua fredda, mentre Bernardette che soffriva d’asma ed era molto debole, era costretta ad indossare le calze, decise comunque di raggiungere la sorellina ma mentre si toglieva le calze sentì un fragore simile ad un colpo di vento impetuoso anche se attorno a lei tutte era tranquillo, non spirava alito di vento, solo all’interno della grotta i rovi e le rose selvatiche avvinghiate alla roccia si agitavano violentemente, immediatamente la grotta fu piena di una nube d’oro e vi apparve un splendida Signora vestita di bianco con le braccia alzate e le mani aperte e con la corona del rosario nella mano destra.
Istintivamente Bernardetta si inginocchiò e cominciò a recitare il rosario, la signora la lasciò pregare, facendo passare tra le sue dita come faceva la piccola orante i grani della corona, senza però mormorare l’ave Maria, ma unendosi a lei solo per recitare il Gloria.
Al termine del Rosario la Signora scomparve; sparì la nuvola d’oro, e la grotta tornò buia, l’apparizione nei mesi successivi si ripetè per altre diciassette volte. La fanciulla per tre volte chiese alla signora chi fosse e si sentì rispondere: «Io sono l’Immacolata Concezione».
Bernardetta venne interrogata più volte e si trovò vittima di un forte scetticismo.
Intanto alla grotta accorrevano folle di fedeli in preghiera, e cominciarono a moltiplicarsi i miracoli, i ciechi riacquistavano la vista, i sordi l’udito e gli storpi venivano guariti. Gli scienziati inizialmente indignati, poi stupiti alla fine dovettero convincersi che il miracolo negato dai positivisti era qualcosa di reale.
Attorno alla grotta di Lourdes si accesero devozioni fervide e discussioni clamorose, su Bernardetta si appuntarono curiosità e ammirazione, ella però fuggiva tanta attenzione e decise di entrare in convento a Nevers, vestì l’abito di religiosa il 29 Luglio 1866, insieme ad altre 43 donne, ciascuna si presentò al monsignor Forcade con un velo bianco da sposa che venne sostituito con un velo nero simbolo della rinunzia.
A Bernardetta fu imposto il nome di Suor Maria Bernarda scelto perché era giusto che mantenesse il nome della santa Vergine di cui era figlia prediletta e che mantenesse anche il nome del suo patrono, san Bernardo di Chiaravalle di cui Bernardetta è il diminutivo.
Nicola Incampo
Responsabile della Conferenza Episcopale di Basilicata per l’IRC e per la pastorale scolastica