Sarà presentato domenica 22 settembre alle 20.30 a Matera, nell’ambito del VivaverdiMultikulti presso la Fondazione Le Monacelle, “Aura Blu”, il terzo lavoro da solista del musicista materano Nico Andrulli. Un lavoro carico di significati, ispirato alla tematica dell’autismo e che vedrà il ricavato della serata devoluto all’Associazione Aura Blu che sostiene l’autismo in età adulta.
Andrulli, nato a Matera il 22 settembre del 1988 si occupa, oltre che di musica, di graphic design e di comunicazione. Debutta con il suo progetto solista nel 2016 e pubblica il suo primo EP nel 2017. Sempre nel 2017 si diploma in basso elettrico jazz presso il Conservatorio “E.R. Duni” di Matera. Pubblica nel 2019 il concept album “Rosso Sikelia”, e nel 2022 co-fonda la formazione “Lykos” con la quale pubblica l’album “Lykos feat. Silvia Bolognesi”.
Come è nato questo progetto discografico?
“Nel 2020 ho aiutato a fondare un comitato che doveva occuparsi ti autismo grave in età adulta, e quel comitato oggi è diventato l’associazione Aura Blu.
Ad un certo punto era necessario scrivere un documento in cui avrei dovuto provare a spiegare qual era – e qual è – il dramma che sempre più famiglie vivono giornalmente.
Ho passato tanto tempo con mamme e papà di autistici gravi. Ho fatto domande, osservato, conosciuto alcuni dei ragazzi e delle ragazze autistiche. Ho raccolto insomma tantissime informazioni, tanto da sentirmi parte di quelle famiglie e vivendo con loro le difficoltà spesso insormontabili. Ho toccato con mano l’assenza delle istituzioni e lo sconforto crescente di quei genitori (fortunatamente oggi qualcosa si sta muovendo però).
Quindi mi sono seduto avanti allo schermo del computer. Dovevo riassumere in poche righe vite intere, emozioni, sentimenti e difficoltà. Beh, non ce l’ho fatta. Non mi sarebbe bastato un libro.
Allora ho pensato una cosa: più che con i testi in prosa, riesco a essere incisivo con note e versi.
Così è nato il disco “Aura Blu” in cui cerco di spiegare attraverso le parole di un ipotetico ragazzo autistico grave – purtroppo solo pensate – cos’è l’autismo. Nel disco immagino che il ragazzo (che inevitabilmente divento io stesso) è completamente lucido e consapevole della sua situazione e vive in un corpo che non risponde alla sua mente. Una mente lucidissima e consapevole ma drogata da medicinali, che alla fine di tutto riesce a essere libera. Ma solo attraverso i sogni.
Abbiamo registrato il disco nel mese di giugno di questo anno negli studi di Francesco Altieri.
Uscirà su tutte le piattaforme di musica online il 23 settembre 2024.”
Quanto ti ha coinvolto comporre “Aura Blu”?
“Il lavoro di scrittura, prove e registrazione di questo disco mi ha soddisfatto da un lato e stremato dall’altro.
Abbiamo passato momenti abbastanza duri. Siamo stati “soli contro il mondo”. Probabilmente erano in pochi a credere nella riuscita di questo progetto, tanto che alcune volte eravamo noi stessi a voler tirare i remi in barca. Ma tant’è, abbiamo tirato dritto.
A distanza di quattro anni, ripeto, posso affermare con una punta d’orgoglio di essere stati davvero bravi. Abbiamo superato qualsiasi ostacolo e finalmente, siamo pronti a presentare il frutto dei nostri sforzi.
A noi piace e ci divertiremo molto il 22 settembre.”
Quante tracce ci sono?
“Le tracce del disco sono dieci, compreso un intro strumentale registrato in bass solo. Dovevo pur onorare il mio strumento, no?
Traccia dopo traccia racconto il suo/mio giorno. Provo a raccontare cosa succede all’interno della sua mente, delle frustrazioni, dei sogni e infine della rassegnazione. Un giorno che in realtà dura una vita intera e si ripete in continuazione e senza controllo.
Ho avuto qualche difficoltà a decidere come chiudere la storia raccontata nel disco.
Sarebbe stato bellissimo un lieto fine. Bellissimo, ma forse un po’ scontato e probabilmente lontano dalla realtà.
Quindi restare legato al racconto “ufficiale”, cioè al finale che purtroppo molto spesso corrisponde a ciò che succede effettivamente, mi è sembrata la scelta migliore.”
Ce n’è una alla quale ti senti particolarmente legato?
“Come direbbe qualsiasi artista, ogni opera partorita dalla propria mente è una piccola parte di se’.
A modo suo, ogni brano racconta qualcosa di importante. Ogni brano esprime armonie e temi a cui alla fine mi sento legato, nonostante alla lunga tendo a stancarmi dei mei lavori – sorride – Sembra un controsenso, lo so!
Ma se dovessi scegliere una sola traccia sceglierei l’ultima, “Normale tra i normali”. È il finale tragico della storia, ma finalmente è proprio lì, alla fine di tutto, che mi sento libero.”
Il 22 settembre sarà presentato in anteprima nell’ambito di una raccolta fondi per l’associazione Aura Blu. Puoi entrare nel dettaglio di questa iniziativa?
“Grazie a Sonia Traccitti sono entrato in contatto con Loredana Paolicelli, presidente dell’associazione Arterìa che da molti anni organizza il festival Vivaverdi Multikulti.
Beh, a me serviva un piccolo spazio in cui presentare il disco e promuovere poi la pubblicazione, una cosa molto semplice.
Loro alla fine mi hanno inserito all’interno del loro cartellone eventi organizzando un concerto intero!
La nostra band – che è composta da me al basso e voce, da Magda Azzilonna alla chitarra elettrica, da Mariano Papapietro alla chitarra acustica, da Domenico Natrella alle tastiere, da Francesco Paolicelli alla batteria, da Teresa Tralli ai cori e con la partecipazione di Elisa Calabrese al flauto – ha deciso di devolvere il cachet ad Aura Blu e, in più, il ricavato della serata verrà destinato alla stessa associazione (tolti i costi che deve sostenere l’associazione Arterìa).”
Quindi invito tutti a partecipare all’evento il 22 settembre presso la Fondazione Le Monacelle.”
Puoi svelarci qualcosa dei tuoi progetti futuri?
“Lavoro in un’agenzia di comunicazione e sono da poco diventato papà. Penso che per un po’ mi dedicherò a queste due cose. Poi, non si sa mai. L’ispirazione arriva quando meno te l’aspetti.”
Rossella Montemurro
Foto in copertina Michele Giotto