"Dobbiamo tornare a guardare l'alba e il tramonto con gli occhi della meraviglia prima che con gli occhi del giudizio". Lo ha affermato la psicologa e psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi, riferendosi al colore arancione, questa sera nella città dei Sassi nella...
Perché una poetessa alle solenni celebrazioni di Papa Benedetto XIII a 300 anni dall’elezione al Soglio Pontificio?
L’Onore di esserci stata, l’onore d’aver potuto elevare al cielo il mio “Kalla bellezza” -componimento poetico-musicale che ho inteso dedicare al Papa dall’infinita Cultura, l’Uomo-Pontefice chiamato tra i membri dell’Arcadia! Non so, forse la Poesia fa piccoli-grandi miracoli laici, forse la fede piccola e salda che connota la mia vita mi ha portato nella bella cittadina pugliese che, in quel lontano 1650, vide nascere Pietro Francesco Orsini, primogenito della Famiglia d’Alta Aristocrazia, erede del Titolo di Duca che, ai titoli nobiliari e ai possedimenti, preferì il saio e il nome di Vincenzo Maria. Suo padre, il duca Ferdinando III lo aveva generato con la duchessa Giovanna Frangipani della Tolfa e destinato a tutt’altra realtà di vita rispetto a quel 29 maggio del 1742 quando sarà eletto al Soglio Pontificio.
Come nasce la grande iniziativa e le celebrazioni più che solenni tributate a questo Papa?
E’ don Saverio Paternoster che, nel corso di molti anni, ha ricostruito con dovizia di particolari e certosina appassionata ricerca tutta l’oltremodo luminosa personalità di Pietro Francesco, unica sia sul piano umano che per quanto significherà per la Chiesa e per l’Umanità. E’ sempre don Saverio a fondare il Centro Studi “Benedetto XIII” e far erigere la significativa solenne struttura che lo ospita; Lui a curare il tomo omnicomprensivo “Studi e testi su Benedetto XIII Orsini”, AddA Editore; Lui ad occuparsi della causa di beatificazione di questo Papa del Sud dell’Italia. Può dunque immaginare quanto possa sentirmi onorata per aver potuto dare voce ad alcuni scritti e aver potuto affidare al cielo il mio componimento poetico-musicale nell’emiciclo teatrale esterno che ha quale fondale: l’architettonica d’una parete disegnata a mo’ di canne d’organo della stessa costruzione. Voluta da don Saverio in una serata-evento la cui magistrale regìa è opera del Prof. Franco Liuzzi dell’Università di Bari e condotta con altrettanta magistralità dal giornalista RAI Daniele Rotondo.
Cosa può riferire ai nostri lettori di Papa Benedetto XIII, ultimo Papa del Sud?
Sono ancora molto emozionata per quanto io abbia vissuto, ma soprattutto per quanto ho appreso di questo Uomo-Papa. Gli interventi d’Arte: musica eseguita dall’Orchestra della Basilicata diretta dal M° Alfredo Luigi Cornacchia con al flauto il M° Giovanni Mugnùolo, musica lirica cantata dal grande tenore internazionale Francesco Zingariello.
Tutte le letture degli attori Pierluigi Morizio, Lucia Zotti e Antonella Pagano sono state virtuosamente intrecciate ai talk show – veri gioielli attraverso cui la folta platea di convenuti ha potuto conoscere l’Uomo e il Pontefice; la scoperta è stata resa possibile anche grazie alla raffinata arguta e sensibile interlocuzione del Giornalista Rotondo cui seguivano le generose argomentazioni di don Saverio e dello storico Andrea Mazzotta. Se devo essere profondamente onesta e gioiosamente sincera non posso non dichiarare che Benedetto XIII mi ha incantato, l’Uomo-Papa che rinvigorì e moltiplicò fino all’elevato numero di 171 i Monti frumentari (forma di Credito Agrario utile a sottrarre gli agricoltori all’usura). Mi ha incantato l’Uomo che prese a cuore e si spese soprattutto per le fasce più a rischio della società, gli emarginati, quelli particolarmente cari anche a Papa Francesco: “gli scarti” e si premurò di migliorare le condizioni di vita dei carcerati. Mi strabilia l’Uomo che in Roma costruì il modernissimo ospedale dermatologico San Gallicano -con stanze fornite ciascuna di servizi igienici, cosa del tutto fuori dalle consuetudini dell’epoca; che pensò alla Malattia mentale e, con quel Suo conclamato pragmatismo, fondò l’Ospedale di Santa Maria della Pietà; il Papa che 300 anni fa – come Papa Francesco – si sentì Vescovo di Roma, rifiutò gli agi e continuò a vivere nella cella che aveva occupato durante il Conclave; il Papa che alla morte di Sua madre, tornando a Gravina, non fruì del Palazzo di famiglia, ma di dimora umile e semplice; il Papa Orsini che fondò l’Università di Camerino; l’Uomo, il Papa che ha scritto migliaia e migliaia di pagine, ma soprattutto credo abbia scritto un vero e proprio catechismo di vita, alta pedagogia della parola e dell’azione.
Dunque ha prestato la voce ad alcuni scritti e il suo componimento, quali?
Già, ho avuto un doppio ruolo, attrice e interprete di un mio stesso scritto. Il primo brano è di Gaspare De Caro per il Dizionario Biografico degli Italiani, il secondo è di Luigi Fiorani per il Dizionario storico del papato, quindi, con voce rotta dall’emozione ho elevato il mio Kalla Bellezza Kalla kalos canta il canto che il vento orchestrò! Kalla Bellezza Kalla Kalos canta il canto che il vento cantò. Siano nubi di preghiere sicchè fertili piogge bagnino l’anima e portate le parole e le note a prendere ariaaaaa! Distendetele al Sole, lasciatele al chiarore della Luna, stiratele al vento, profumatele con rugiada, solo allora lasciatele sciamare, esse conoscono la strada. Donatele buone e dolci, succose come ciliegie, morbide albicocche, porgetele buone al vicino, al figlio al padre, a vostra madre, a chiunque vi passi accanto…si farà l’aria dolcissima e sarà vita…vita nuova! Come le dico da anni, il mio canto è una esortazione ad amare la vita e le sue bellezze, ad essere sillabe e note innamorate…che l’impeto della dissonanza non rumoreggi alle porte dei cuori! Oggi molte dissonanze non solo rumoreggiano, bensì trucidano cuori e anime anche di bambini e di bambine.
Papa Francesco ha indirizzato una missiva, può riferirci il contenuto?
Dunque: quale Onore può essere più grande di essere stata in “Habemus Papam” ? Evento tale che s’inscrive direttamente nella Storia di tutto un territorio mentre contemporaneamente va oltre indirizzandosi all’Umanità intera. La conduzione brillante del Giornalista Rai 2 Daniele Rotondo insieme all’anima eletta che ha da sempre coltivato la memoria – don Saverio – hanno trovato l’acme nella missiva che il Santo Padre Bergoglio, PapaFrancesco, ha inviato al Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti per il terzo centenario dell’elezione al Soglio Pontificio di Papa Benedetto XIII rispetto al quale ha scritto:”…l’illustre figlio dalla singolare spiritualità e incisiva passione evangelica…uomo di preghiera, prudente, fedele e umile discepolo del Maestro, compagno dei poveri e guida esemplare del suo clero…esempio per rinvigorire il nostro camino…personalità di fede e d’animo buono, primogenito d’una famiglia dell’alta aristocrazia che ebbe il coraggio di lasciare tutto e seguire Gesù Cristo rinunciando alle lusinghe della carriera per lui già orientata. Coltivò il sogno di farsi pastore del gregge…capì che la Provvidenza gli offriva la possibilità di essere docile strumento per far rinascere la “Chiesa delle anime” e mantenne sempre il fervore di religioso pio e umile…fu modello di abbandono fiducioso e orante alla volontà di Dio…Papa Orsini possedeva una lungimirante intelligenza e provata cultura, si distinse per la sollecitudine pastorale e la bontà d’animo..” . Papa Francesco conclude con “l’auspicio che l’eredità spirituale di questo apprezzato successore dell’Apostolo Pietro possa far rinascere tra i fedeli di codesta diocesi il medesimo amore nutrito per la chiesa e per i prediletti del Vangelo, i poveri, suscitando sentimenti di amorevole compassione per il prossimo. Ai sacerdoti affido il compito di sperimentare un ministero che abbia pari afflato lo stesso che infiammò l’intera esistenza del Pontefice Benedetto XIII…imitatene la fede, l’ardore, la disponibilità a donarvi senza riserve per santificare il vostro cuore” Quindi invoca la materna protezione della Vergine Maria e di San Michele Arcangelo, invia la sua benedizione non dimenticando di chiedere di pregare per lui.
Se dovesse tirare una sintesi, cosa direbbe essenzialmente?
Che mentre il vento accarezzava l’emiciclo e sembrava voler trasportare lontano, verso tutti i punti cardinali parole e fatti di Papa Benedetto XIII insieme a quanto lo storico Andrea Mazzotta e le multidecennali accorate ricerche di don Saverio, sono arrivati i bambini e i ragazzi della 2’ Edizione del Premio intitolato al Papa di Gravina e il palco si è animato di voci fresche e dei colori che solo le giovani menti portano con sé. Hanno scritto poesie. Ancora la poesia! Si potrebbe obiettare. La magia della Bella Parola! Ancora una Bella Azione! C’è un riconoscimento per tutti in un tripudio di gioia.Sono tutti vincitori. L’eredità è stata consegnata alle giovani generazioni. L’Opera di Benedetto XIII è ripartita nel tripudio anche della speranza di una futura prossima festa: l’elezione a Santo di Pietro Francesco Orsini, Papa Benedetto XIII.