Terza tappa per la rassegna di cultura partecipata Amabili Confini, con un programma che si preannuncia, ancora una volta, ricco di interventi e spunti di riflessione. La diretta si terrà giovedì 3 giugno alle 18.20, sulla pagina facebook dell’associazione Amabili Confini.
Tra gli ospiti, la nota scrittrice Alessandra Sarchi, che converserà con le autrici del racconto scelto, scritto a quattro mani e proveniente dalla macroarea materana in cui sono compresi i borghi La Martella, Venusio e Picciano. Di seguito la scrittrice presenterà il suo ultimo romanzo Il dono di Antonia.
La fitta scaletta della terza puntata prevede:
alle 18.20: “La vita dopo il sisma”, con introduzione di Bartolomeo Smaldone del Movimento culturale “Spiragli” di Altamura e interventi di Mario Sanna, presidente dell’associazione “Il sorriso di Filippo”, e della psicologa Ilaria Carosi;
alle 18.45: “Tradurre lo stupore” a cura di Giorgio Amitrano, tra i massimi nipponisti italiani e traduttore di importanti autori giapponesi, tra cui Murakami Haruki e Banana Yoshimoto;
alle 19.00 “I racconti dei quartieri”, le studentesse Cinzia Préncipe e Ludovica Agresti, autrici del testo Il mio posto nel mondo, dialogano con Alessandra Sarchi;
alle 19.20: “Frammenti musicali”, a cura della raffinata cantautrice Rita Zingariello;
alle 19.25: “L’epica della maternità e le infinite sfumature del dono”, Simona Nardulli e Salvatore D’Alessio incontrano Alessandra Sarchi, autrice del romanzo Il dono di Antonia (Einaudi, 2020).
Il programma di Amabili Confini proseguirà online tutti i giovedì fino al 17 giugno con la partecipazione degli scrittori Domenico Dara e Vanni Santoni, che conosceranno gli autori dei racconti scelti per ciascuna macroarea e presenteranno il loro libro. La rassegna si concluderà mercoledì 23 giugno con un fuori programma, Amabili Confini Off, insieme a Laura Pugno.
Alessandra Sarchi, biografia
È nata a Brescello in provincia di Reggio Emilia e vive a Bologna. Ha studiato Storia e Critica d’arte alla Normale di Pisa e ha vissuto e lavorato in Francia e negli Stati Uniti.
Ha pubblicato Segni sottili e clandestini (Diabasis 2008). Per Einaudi ha pubblicato il romanzo Violazione (2012), vincitore del premio Paolo Volponi opera prima, L’amore normale (2014), La notte ha la mia voce (2017), vincitore del premio Mondello, del premio Wondy e finalista al premio Campiello e nel 2020 Il dono di Antonia.
Il dono di Antonia, sinossi.
Un magnifico romanzo su quel potere enorme che è dare la vita. Un potere così spaventoso, che dei nostri figli abbiamo sempre anche paura.
Antonia vive a Bologna e ha una figlia adolescente, Anna, che da qualche tempo ha problemi di alimentazione. Il loro rapporto è teso e Antonia si domanda se, rifiutando il cibo, Anna non stia tentando di svincolarsi dalla sua devozione materna. Poi, un giorno, arriva la telefonata di un ragazzo americano e con lui il passato torna a galla. Ventisei anni prima Antonia viveva negli Stati Uniti e donò un ovulo a un’amica che desiderava diventare madre ma non poteva. Da quell’ovulo fu generato Jessie, che ha appena scoperto di essere nato anche grazie a lei, e perciò ha bisogno di conoscerla, di sapere perché lo ha fatto, e perché a un certo punto è scomparsa. Mentre sua figlia sembra volersi liberare di lei, qualcuno che non può chiamare figlio invece cerca Antonia, e la interroga sui motivi di quel dono offerto come un atto di generosità del quale poi non si è sentita all’altezza, un gesto da cui deriva una responsabilità che lei non può più ignorare. Perché, per ciascuno di noi, la domanda «chi sei» implica sempre anche «di chi sei».
«Che volete da me, vorrebbe dire a entrambi: a quel figlio che non è figlio e a quella figlia che non vuole esserlo; che volete ancora da chi vi ha dato la vita, e ora non è nemmeno più sicura che ne sia rimasta per sé, che sia avanzato un po’ di desiderio».