Giunge a conclusione la settima edizione del progetto di rigenerazione sociale delle periferie Amabili Confini, dopo aver raggiunto nelle settimane precedenti il cuore di alcuni quartieri materani ed emozionato il pubblico partecipe con un programma ispirato ad un tema molto sentito, “respiro”, da cui sono scaturiti testi delicati e toccanti.
L’ultimo appuntamento, dedicato ai racconti “Fuori zona”, si terrà venerdì 24 giugno alle 18:30 nel giardino del Museo Nazionale “D. Ridola” e vedrà la partecipazione dello scrittore Marco Peano. L’ospite protagonista di “Amabili Confini Off” dialogherà con gli autori dei racconti scelti, provenienti da Matera centro, da altri comuni della Basilicata e da altre regioni italiane.
Autore del romanzo Morsi, pubblicato nel 2022 per Bompiani, Peano presenterà il suo libro nella conversazione con Simona Nardulli e Massimo Bianco. Morsi è un racconto dai toni forti, inquietanti ma appassionanti che vede due amici, in quella età di passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza, impegnati a superare un evento traumatico. Una situazione estrema che richiederà coraggio e forza di volontà, segnando così l’ingresso nel mondo, a volte spaventoso, degli adulti.
L’introduzione della serata sarà affidata ad Agnese Ferri, mentre a Maria Rosaria Salvatore, presidente dell’associazione Amabili Confini, toccherà la chiusura della rassegna. Le letture dei brani selezionati saranno affidate alle voci di Andrea Fontanarosa, Sara Ventrella e Christian Morando.
Marco Peano (Torino, 1979) è editor di narrativa italiana per la casa editrice Einaudi. Ha curato Paura, l’autobiografia di Dario Argento (Einaudi, 2014), L’età adulta è l’inferno, l’epistolario di Howard Phillips Lovecraft (L’orma editore, 2018) e I taccuini di Randolph Carter, di Howard Phillips Lovecraft (Einaudi, 2021). Il suo romanzo d’esordio, L’invenzione della madre (minimum fax, 2015), è stato pubblicato anche in Francia e ha vinto il Premio Volponi Opera Prima e il Premio Libro dell’Anno di Fahrenheit. Il suo secondo romanzo, Morsi, è stato pubblicato nel 2022 per Bompiani.
Morsi. Tutto ha inizio con una ragazzina che gioca nella neve. Si chiama Sonia, sono le vacanze di Natale del 1996 – quelle della grande nevicata – e lei deve passarle suo malgrado a casa della nonna. Siamo a Lanzo Torinese, un paesino di mezza montagna dove ogni cosa sembra rimasta ferma a cinquant’anni prima. Compresa la casa cigolante e ingombra di mobili in cui vive nonna Ada, schiva, severa vecchia che nella zona ha fama di guaritrice (ma chissà, forse è altro), per la quale Sonia prova un affetto distante. La scuola ha chiuso prima del previsto a causa di quello che tutti chiamano “l’incidente”: la professoressa Cardone, acida insegnante di italiano, si è trincerata nella sua aula e durante una lezione – di fronte a una classe segregata e terrorizzata – ha fatto qualcosa di indicibile. Qualcosa che adesso, mentre Lanzo un po’ alla volta si svuota per via delle feste e dell’incessante vento ghiacciato, sembra riguardare tutti gli abitanti. Toccherà a Sonia, insieme al suo amico Teo, ragazzino di famiglia contadina educato alla voracità, affrontare l’incubo in cui sono precipitati. Complici per forza, Sonia e Teo si avventurano nel biancore accecante della neve col distacco curioso di chi non ha pregiudizi e forse proprio per questo può sperare nella salvezza. Ma che cos’è la salvezza? Andar via, cambiare vita? O restare e tentare di resistere?
Un romanzo lucido e terribile, divertito e tagliente, che si misura con i grandi temi – la paura, la crescita – e reinventa le regole del gioco. Una storia sulla fatica di cavarsela in un mondo a misura di adulti, quando gli adulti escono di scena e ti lasciano solo.
Come per le edizioni precedenti, tutti gli elaborati pervenuti saranno inseriti successivamente in un’accurata antologia e pubblicati on line sul sito www.amabiliconfini.it. Tutti gli incontri possono essere seguiti in diretta o in differita dalla pagina facebook dell’associazione www.facebook.com/amabiliconfini/.
Patrocinato dal Comune di Matera, in collaborazione con il Museo Nazionale Ridola di Matera e con il Ministero per i beni e le attività culturali, il progetto Amabili Confini non usufruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale del sostegno di partner privati.