Sarà il quartiere Serra Rifusa a segnare la penultima tappa della rassegna culturale Amabili Confini e a dare il benvenuto ad Antonella Lattanzi (foto di Leonardo Cendamo), protagonista dell’incontro di giovedì 15 giugno, alle 18:30, nella piazzetta ex Unimed. In caso di maltempo, l’evento si terrànell’auditorium della parrocchia Maria Madre della Chiesa in via dei Dauni, 5.
Andrea Fontanarosa, dell’associazione Amabili Confini, introdurrà l’incontro, la cui prima parte sarà riservata alla sezione “Fuori zona”, ovvero ai racconti scelti tra quelli giunti da altri comuni della Basilicata, da altre regioni italiane e da Matera centro. Seguirà, nella seconda parte, la presentazione del romanzo “Cose che non si raccontano” di Antonella Lattanzi, pubblicato nel 2023 da Einaudi. Racconto contemporaneo e sincero di un desiderio bruciante e di una scelta non facile, vissuti in prima persona in una società che non ha mantenuto le sue promesse. Dialogheranno con l’autrice Angelica Di Liddo (giurista) e Massimo Bianco (Book Club di Matera). Le letture saranno a cura di Andrea Fontanarosa.
Ci sono cose che non si raccontano perché le parole sono scogli nel mare. Ci sono cose che non si raccontano per vergogna, rabbia, troppo dolore, e perché se non le racconti, in fondo puoi sempre credere che non siano successe. Antonella e Andrea vogliono un figlio: adesso lo vogliono proprio, lo vogliono assolutamente. Ma è come se non ci fosse niente di semplice, nel desiderio più naturale del mondo: tutto ciò che può andare storto andrà storto, anche l’inimmaginabile.
Antonella Lattanzi è nata a Bari nel 1979 e vive a Roma. È scrittrice e sceneggiatrice. Ha pubblicato i romanzi Devozione (Einaudi 2010 e 2023), Prima che tu mi tradisca (Einaudi 2013), Una storia nera (Mondadori 2017) e Questo giorno che incombe (HarperCollins Italia 2021), Cose che non si raccontano (Einaudi 2023). Per il cinema ha scritto, tra le altre, le sceneggiature di Fiore di Claudio Giovannesi, Il campione e Una storia nera (tratto dal suo romanzo omonimo) di Leonardo D’Agostini. Collabora con il «Corriere della Sera». È tradotta in diverse lingue.
Cose che non si raccontano (sinossi). Non è mai il momento giusto per fare un figlio. Prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare. Antonella vuole diventare una scrittrice: la sua è un’ambizione assoluta, senza scampo. Per questo a vent’anni, per due volte, interrompe volontariamente la gravidanza. Quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco, è il suo fisico a non esserlo. E così inizia l’iter brutale dell’ostinazione, dell’ossessione, della medicalizzazione. Certi supplizi, le aspirazioni inconfessate, la felicità effimera e spavalda, la sofferenza e la collera. Si direbbe una storia già scritta, ma qui non c’è nulla di consueto: è come raccontare da dentro una valanga, con la capacità incredibile, rotolando, di guardarsi e non crederci, e sfidarsi, condannarsi, sorridersi per farsi coraggio. In un crescendo di indicibile potenza narrativa, Antonella Lattanzi descrive (sulla sua pelle) la forza inesorabile di un desiderio che non si ferma davanti a niente, ma anche i sensi di colpa, l’insensibilità di alcuni medici, l’amicizia che sa sostenere i silenzi e le confidenze più atroci, il rapporto di coppia sempre sul punto di andare in frantumi, la rabbia ferocissima verso il mondo (e le donne incinte). Tenendo il lettore stretto accanto a sé, incollato alla pagina, con un uso magistrale del montaggio, capace di creare una suspense da thriller. La cosa strabiliante è che pur raccontando una storia eccezionale, e cruda, questo romanzo riesce in realtà a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne – madri e non madri – che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: desidero un figlio? qual è il momento giusto? dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni? e perché tutte restano incinte e io no?
«Ho una diga nella testa dove stanno nascoste tutte le cose che fanno davvero troppo male. Quelle cose, io non voglio dirle a nessuno. Io non voglio pensarle, quelle cose. Io voglio che non siano mai esistite. E se non le dico non esistono».
Antonella Lattanzi ha trovato parole esatte per questa storia, che è sua e di tutte le donne – ambiziose, indecise, testarde, libere di scegliere. Un libro emozionante, che non si riesce a smettere di leggere, straordinariamente contemporaneo.
La rassegna si chiuderà il 22 giugno con “Amabili Confini Off”, che ospiterà lo scrittore Marcello Fois. Il programma completo è online sul sito web di Amabili Confini, mentre le registrazioni delle dirette saranno disponibili sulla pagina facebook dell’associazione.