sabato, 15 Marzo 2025

La Profezia di Malachia nelle parole del prof. Incampo

L’altro giorno un mio ex alunno mi ha chiesto: “Perché non scrivi qualcosa sulla profezia di Malachia”? La Profezia di Malachia è un testo che, secondo la tradizione, avrebbe predetto i papi futuri della Chiesa cattolica, partendo dal Papa Celestino II, che divenne...

“A danza le ragazze seguivano le regole e obbedivano agli or­dini. “Non pensare, cara” diceva sempre una delle maestre si­mulando un leggero accento russo. Stava ripetendo un famoso detto di George Balanchine in persona. Senza permesso non potevamo nemmeno andare a bere o al bagno. A fine lezione salutavamo con un inchino l’insegnante e ringraziavamo – era l’unico momento in cui ci era concesso parlare.

Adoravo questa femminilità enfatizzata, sfacciata. (…)”

Da bambina Alice Robb ha studiato danza classica alla School of American Ballet di New York: per lei, l’ammissione alla SAB, pochi giorni dopo l’11 settembre, è un sogno che diventa realtà. Ma a quindici anni decide di abbandonare la danza, dicendo addio per sempre a un futuro da ballerina. Quel che è accaduto e il contesto pieno di contraddizioni di un mondo che sembra fatato – la danza come regno della bellezza, della grazia e dell’eleganza – ma che in realtà nasconde sacrifici e talvolta vessazioni e molestie, Alice lo racconta in Non pensare, cara. Amare e abbandonare la danza classica (66thand2nd, traduzione di Flavia Gasperetti).

Ex compagne di corso, costrette subdolamente a digiunare o licenziate dopo aver danzato per un’intera stagione su un alluce fratturato: cosa c’è dietro la perfezione di un’esibizione? Robb accompagna il lettore “dietro le quinte”, svelando, senza edulcorare nulla, la vera essenza di questa straordinaria disciplina, piena di sfaccettature. È capace di sviluppare in chi la pratica comportamenti ossessivi e autolesionisti ma anche di regalare un modo di abitare pienamente il proprio corpo per farne una bussola e un baluardo contro le pressioni del mondo esterno – “Le ballerine possono sottrarsi alle responsabilità connesse al matrimonio e alla maternità e rimanere comunque femminili, anzi possono incarnare la versione più iperbolicamente fem­minile di sé stesse.”

Sotto forma di memoir, narrato con uno stile algido ma non per questo meno coinvolgente, l’esperienza della protagonista si intreccia a quella di ballerine celebri come Misty Copeland (prima danzatrice afroamericana dell’American Ballet Theatre) e Alicia Alonso (stella ipovedente del Ballet Nacional de Cuba).

Alice Robb ha scritto per «Vanity Fair», «The Washington Post», «The New Republic», «The Atlantic» e altre testate. Il suo primo libro, La nuova scienza dei sogni (Rizzoli, 2018), è un bestseller internazionale, tradotto in diciassette lingue.

Rossella Montemurro

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