mercoledì, 27 Novembre 2024

Il Bianco pregiato, il Nero pregiato, il Brumale, lo Scorzone, il Marzuolo, l’Uncinato: benvenuti tra le specie calabresi di sua maestà il tartufo.

D’estate, come sottolinea il tartufaio Bruno Minerba di Marconia di Pisticci, si va a caccia sull’Appennino Calabro-Lucano dello Scorzone di Calabria, quotato quest’anno sui 200 euro al chilo.

“È un’annata scarsa ma la qualità è delle migliori – gli fa eco Egidio Sassone di Montegiordano, imprenditore nel settore dei tartufi –, la stagione è siccitosa e il tartufo nero ha bisogno di terreni drenanti, leggeri, dove filtra bene l’acqua. Va bene un clima caldo ma, per avere misure più ragguardevoli, con piogge frequenti anche d’estate “.

La Calabria è un po’ la patria dei tartufi: delle nove specie commestibili, infatti, se ne possono trovare otto.

“Esportiamo in cinquanta paesi – precisa Sassone – tantissime persone conoscono il nostro tartufo. E noi, attraverso questo tubero pregiato, raccontiamo sia la storia di un prodotto sia il territorio che lo produce”.

E sulle tavole, come suggerisce la chef Mariella Romano, possiamo abbinarlo con una crema mantecata a un secondo di carpaccio di manzo con rucola.

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